James Gunn ha confermato il destino di uno dei suoi Guardiani

Brutte notizie per i fan de I Guardiani della Galassia

James Gunn ha confermato che Yondu è morto definitivamente

James Gunn è un autore cinematografico che ultimamente è riuscito, grazie al suo talento, a lavorare contemporaneamente su due fronti apparentemente inconciliabili: il film-maker, infatti, lavora sia con Warner Bros. per The Suicide Squad e con Disney per Guardiani della Galassia Vol. 3. Proprio riguardo quest’ultimo franchise, che lo ha reso iconico in tutto il mondo, abbiamo purtroppo brutte notizie. Difatti l’artista ha recentemente confermato che un personaggio appartenente alla saga dei Vendicatori galattici non farà ufficialmente più ritorno.

Come riportato da Screen Rant, che ha ripreso un tweet di James Gunn, infatti, ora sappiamo con certezza che Yondu è morto definitivamente. Il personaggio, scomparso all’interno di Guardiani della Galassia Vol. 2, non tornerà quindi in Guardiani della Galassia Vol.3 e in altri progetti che coinvolgeranno lo stesso gruppo di supereroi. Nonostante, vedendo il lungometraggio, fosse chiaro il suo destino, i fan hanno sperato fino alla fine in una sua possibile apparizione futura, ma ciò purtroppo non accadrà.

L’aspetto però più importante di questa faccenda è che il regista e sceneggiatore americano ha dato una spiegazione esaustiva a tale scelta che ha gettato nello sconforto molti appassionati de La Casa delle Idee. Ecco le parole di James Gunn:

Come vi ho detto precedentemente, Yondu è morto e rimarrà tale finché lavorerò ai Guardiani. La sua morte significa qualcosa per le persone e non ho intenzione di sminuirla.

Difatti Yondu si sacrifica per i suoi compagni, dopo un arco evolutivo davvero eccellente. In Guardiani della Galassia Vol. 2, accetta di buon grado il suo ruolo paterno nei confronti di Star-Lord ed è pronto a sacrificarsi per lui e per tutti i suoi amici. Ignorare completamente questo fatto rovinerebbe, inoltre, la magnifica sequenza del funerale galattico dell’antieroe, sulle note di Father & Son di Cat Stevens. Un peccato, quindi, ma le motivazioni di James Gunn sono ampiamente condivisibili.

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