James D’Arcy, l’interprete di Jarvis, parla del suo possibile ritorno nel Marvel Cinematic Universe

L'attore è comparso nella serie Agent Carter e in Avengers: Endgame.

Uno dei personaggi più noti tra quelli interpretati nel corso della carriera da James D’Arcy è sicuramente Edwin Jarvis, il maggiordomo di Howard Stark a cui si è poi ispirato Tony Stark per creare l’intelligenza artificiale (chiamata per la precisione J.A.R.V.I.S.) che abbiamo visto lavorare con lui in diversi film del Marvel Cinematic Universe. Jarvis è comparso per la prima volta in Agent Carter, serie televisiva dedicata a Peggy Carter, l’agente dello S.H.I.E.L.D. interpretata da Hayley Atwell. Fino a pochi anni fa si credeva che le prime serie televisive Marvel (nello specifico Agent Carter e Agents of S.H.I.E.L.D.) fossero slegate dal canone cinematografico marveliano. Eppure abbiamo visto Jarvis, sempre con il volto di James D’Arcy, comparire anche nel recente Avengers: Endgame. E ci si è aperto di fronte un oceano di possibilità. Infatti, con l’introduzione dei multiversi nel MCU, il personaggio potrebbe comparire nuovamente.

Proprio di questo ha parlato James D’Arcy durante un’intervista rilasciata a Digital Spy. “Ho amato l’esperienza [di tornare a interpretare Jarvis in Avengers: Endgame] e sono stato davvero fortunato – i fratelli Russo sono stati davvero, davvero buoni con me, e in maniera molto carina mi hanno invitato a comparire brevemente in Endgame, ed è stato grandioso. Dopo qualcuno mi ha detto che sono diventato sostanzialmente una domanda da Trivial Pursuit. Sono l’unico personaggio che è passato da uno show televisivo a un film. Sai, come ho detto in passato, l’universo Marvel è un vecchio posto strano. Nessuno muore veramente. E ora hanno introdotto il metaverso. Mi piacerebbe tornare, visto che ho amato interpretare Jarvis“.

L’attore si è poi soffermato a parlare in maniera più particolare della propria esperienza sul set di Agent Carter: “Ciò che ho amato di Agent Carter è che è stato uno show con una protagonista femminile davvero forte in cui Agent Carter era una persona decente, che cercava di fare le cose giuste e spesso modi davvero divertenti per farle. Ho pensato che fosse un ottimo modello per giovani donne. E poi c’era questa sua sorta di ridicolo braccio destro, che ero io“.

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