Jafar Panahi, il regista dissidente Palma d’Oro a Cannes 2025: “sono intrappolato da settimane fuori dall’Iran”
Jafar Panahi ha ribadito il suo impegno politico e artistico
Il regista iraniano Jafar Panahi, recentemente premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2025 per il film A Simple Accident, ha lanciato un appello pubblico raccontando la sua difficile situazione personale. Attualmente bloccato a Sydney, in Australia, dove era stato invitato per partecipare al Sydney Film Festival, Panahi ha spiegato in un post su Instagram di trovarsi “intrappolato da settimane fuori dall’Iran”, a causa della chiusura delle frontiere legata all’aggravarsi del conflitto tra la Repubblica Islamica e il regime israeliano.
Jafar Panahi, il regista dissidente Palma d’Oro intrappolato fuori dall’Iran

Nel suo messaggio, pubblicato insieme a un’immagine simbolica che mostra aerei in volo durante un bombardamento, Jafar Panahi ha raccontato il suo tentativo di rientrare in Iran per riabbracciare la famiglia, in particolare sua madre. “Due settimane fa sono stato invitato al Sydney Film Festival. Sono iniziati gli ultimi giorni della guerra. Da quel giorno, ho cercato un modo per tornare a casa […] ma è stato inutile. Ma ci riproverò”, ha scritto. Il regista ha parlato apertamente del dolore vissuto in questi giorni, definendo la situazione “profondamente dolorosa e mortale”, non solo per la distanza dalla famiglia ma anche per la sensazione di impotenza di fronte al conflitto in corso e alle sofferenze della popolazione.
Pochi giorni prima, Jafar Panahi aveva lanciato un appello per “la fine immediata della devastante guerra tra Repubblica Islamica e regime israeliano”, auspicando lo scioglimento del regime e l’avvento di “un governo popolare, reattivo e democratico”. Ha inoltre sollecitato l’intervento delle Nazioni Unite per fermare gli attacchi in corso nella regione.
Dal palco del Festival di Cannes, dove ha ricevuto il più prestigioso riconoscimento per A Simple Accident, Jafar Panahi ha ribadito il suo impegno politico e artistico. “Credo che sia il momento per chiedere a tutti gli iraniani che sono nel mondo: mettiamo da parte problemi e differenze, la cosa più importante è la libertà del nostro Paese”, ha dichiarato durante il discorso di accettazione del premio. Ha poi ringraziato con emozione la sua famiglia e l’intero team che ha contribuito alla realizzazione del film, sottolineando l’importanza del cinema come forma di espressione collettiva e libera.
Leggi anche Jafar Panahi: i 5 film migliori del famoso regista iraniano