Il Signore degli Anelli, Elijah Wood rivela una grave mancanza: “È ridicolo, è la mia croce da portare”

Proprio come il suo personaggio Frodo, anche Elijah Wood ha una croce da portare.

Il Signore degli Anelli compie 20 anni ed Elijah Wood svela un segreto che lo opprime da quando è uscito il primo film

Elijah Wood non ha ancora finito di leggere i libri de Il Signore degli Anelli. È questo il segreto che l’interprete di Frodo Baggins custodisce con grande imbarazzo da 20 anni. La celebre e premiata – 30 nomination agli Oscar e 17 statuine vinte – trilogia fantasy diretta da Peter Jackson è basata sul romanzo del Maestro della letteratura fantasy JRR Tolkien, crocevia e tappa obbligatoria per tutti gli amanti del genere letterario. Eppure uno dei protagonisti dell’epica avventura per la Terra di mezzo non riesce a finire di leggerlo, ritendendolo troppo “prolisso”.

Prima di venir scelto come protagonista della trilogia fantasy, Elijah Wood era già sulla buona strada per diventare una star del cinema. Da bambino era infatti apparso in film come Flipper e Le avventure di Huck Finn. Nel 1998 ha recitato nel film di successo Deep Impact e nella commedia horror di Kevin Williamson The Faculty che, molto probabilmente, avrebbe portato la sua carriera in una direzione diversa (ma sempre di successo). Il ruolo di Frodo Baggins ne Il Signore degli Anelli, che ha iniziato a girare a soli 18 anni, è stata una vera svolta per la sua carriera! Parlando con Esquire in occasione del 20° anniversario de La Compagnia dell’Anello, Elijah Wood ha rivelato di non aver ancora finito di leggere il libro – concepito come unico romanzo, ma poi suddiviso in 3 volumi per motivi editoriali – su cui si basa la fortuita trilogia cinematografica. L’attore ammette che “il libro è denso e prolisso” e che leggerlo per prepararsi al ruolo è stato piuttosto difficile.

Il libro è denso e prolisso, incredibile e molto bello, ma pesante. Ho trovato faticoso leggere il libro con tutto il lavoro in tandem che stavo facendo sul mio personaggio. Ho in qualche modo concentrato la mia attenzione sul vivere nel mondo del personaggio come scritto nelle sceneggiature e fidarmi del processo creativo degli autori. Non l’ho ancora letto, 20 anni dopo. È ridicolo che non l’abbia fatto. È la mia croce da portare. È così sciocco. Tutti gli altri l’hanno letto.

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