Il commissario Montalbano – Un diario del ’43: trama e cast del film di Alberto Sironi
L’ultimo Montalbano diretto da Alberto Sironi costringe il commissario a indagare tra le ombre della guerra.
Quando andò in onda per la prima volta, nel febbraio del 2019, Un diario del ’43 non fu un episodio qualsiasi de Il commissario Montalbano. Con un clamoroso 43,3% di share e oltre dieci milioni di spettatori, segnò la fine di un’epoca. Fu infatti l’ultimo diretto interamente da Alberto Sironi, il regista che per vent’anni aveva dato forma visiva all’universo di Andrea Camilleri.
La trama e il cast de Il commissario Montalbano – Un diario del ’43

La storia deriva da due testi di Camilleri compresi nella raccolta Un mese con Montalbano del 1998, fusi insieme in un racconto unico, dove il presente di Vigata si intreccia con le ombre della guerra e con la memoria che torna a chiedere conto.
Camilleri li aveva concepiti come variazioni sul peso della memoria e sulla colpa che non sbiadisce col tempo. Da quella base nasce una storia che si muove su due piani: l’indagine del presente e un passato che riaffiora a forza, riportando a galla ciò che la comunità di Vigata aveva preferito dimenticare.

Il punto di partenza de Il commissario Montalbano – Un diario del ’43 è un ritrovamento fortuito. Durante la demolizione di un vecchio silos emerge un quaderno, scritto nell’estate del 1943 da un ragazzo di quindici anni. Si chiama Carlo Colussi e nelle sue pagine racconta un fatto terribile accaduto all’indomani dell’armistizio, un gesto che credeva giusto e che il tempo ha trasformato in condanna. Quel diario diventa la chiave di un mistero che costringe Montalbano a confrontarsi con la Storia, più che con un semplice colpevole.
Nello stesso periodo, a Vigata compare un uomo anziano appena rientrato dagli Stati Uniti: John Zuck, nato Giovanni Zuccotti, ex prigioniero di guerra, interpretato da Dominic Chianese, volto noto della serie I Soprano. È un personaggio enigmatico e ironico, che chiede al commissario di rimuovere il proprio nome dal monumento dei caduti, dove è stato inciso per errore. Poco dopo, un altro anziano del luogo, l’imprenditore Angelino Todaro (Nino Bellomo), viene trovato assassinato.
Le tre linee narrative – il diario, Zuck, l’omicidio – sembrano scollegate, ma Montalbano, seguendo la sua consueta miscela di logica e intuito, scoprirà un legame sorprendente che affonda nella tragedia della guerra. Tra rimorsi, identità smarrite e colpe mai espiare, Il commissario Montalbano – Un diario del ’43 resta uno degli episodi più intensi e malinconici della serie. Un addio in forma di racconto.
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