I Reduci: in corso a Roma le riprese del film di Mirko Alivernini

L’opera, come per la precedente produzione Nika – vite da strada, è realizzata interamente con uno smartphone, nello specifico il modello P30 Pro della Huawei.

Il film sarà un action movie che tenterà di tenere il passo con le produzioni d’oltreoceano. Al centro della storia cinque uomini intenti a salvare una giovane ragazza

I reduci, questo è il titolo del nuovo progetto cinematografico del regista romano Mirko Alivernini. Un action movie, ricco di suspence, nato per essere presentato nei festival internazionali, di cui sono iniziate da poco le riprese.

Osservando bene i prodotti che vengono inviati a festival esteri ci siamo resi conto che la commedia la fa sempre da padrone. Ecco perché ho deciso che quest’anno, dall’Italia, si potrà ammirare anche altro“, queste le parole di Alivernini che ha creato una storia che cerca di tenere il passo degli action movie d’oltreoceano. Un rapimento, un Paese sotto dittatura e cinque uomini pronti a tutto per salvare una giovane ragazza, finita nelle trame sadiche della politica e del potere: questi gli ingredienti de I reduci.

Le riprese si stanno svolgendo a Roma, con un cast composto da: oltre allo stesso Mirko Alivernini, Giulio Dicorato, Caterina Fasulo, Luigi Converso, Anita Tafra, Giordano Alivernini,  Sascha Valenzi, Mauro Mascitti, Domenico Rolando Astone e Fortunato Bellavita.

L’opera, come per la precedente produzione Nika – vite da strada, è realizzata interamente con uno smartphone, nello specifico il modello P30 Pro della Huawei. Mirko Alivernini è, infatti, il primo regista italiano insieme alla sua casa di produzione, la Mainboard Production, ad utilizzare nelle sue opere una tecnologia a doppia intelligenza artificiale.

“Le aspettative di questo progetto sono altissime da parte della produzione e degli addetti ai lavori, da voci di corridoio si percepisce l’impegno del gruppo” spiega l’organizzatrice Anna Cupello. Ad affiancare Alivernini, nuovi giovanissimi talenti del cinema: i registi Federica Galuppi e Matteo Gioffreda e al montaggio, l’ormai collaudato, Artemie Ciubotaru.