Hollywood: parte uno sciopero congiunto di attori e sceneggiatori

Era dal 1960 che le due maestranze un univano le forze contro le company cinematografiche e seriali.

Hollywood è la casa del cinema e della serialità americana, un luogo dei sogni e dei desideri dove si riuniscono alcune importanti menti artistiche per dare vita ai film più conosciuti del panorama mondiale. Un universo, però, che non è per nulla felice e che è frutto di continui scontri, in realtà non visibili, tra le varie maestranza che fanno parte di questo mondo. Si sa, nell’industria dei sogni statunitense non fila tutto liscio e gli scandali, come sappiamo bene, non mancano mai. Qualche tempo fa, in realtà, il maggiore sindacato degli sceneggiatori, ovvero il WGA, ha visto tutti i suoi membri rivoltarsi sia per ottenere condizioni contrattuali più favorevoli sia per combattere la diffusione dilagante dell’Intelligenza Artificiale nel mondo della sceneggiatura.

L’ultimo sciopero dei soli attori risale al 1980

Hollywood Walk of Fame

Una rivolta pacifica (ma comunque poderosa nella sua costruzione) che sta continuando ancora oggi a tenere bloccata Hollywood, tenendo ferme molte produzioni sia cinematografiche che seriali. Ebbene, come riporta ANSA, nelle ultime ore è arrivata un’altra maestranza artistica a dare man forte agli sceneggiatori. A quanto pare, infatti, di fronte ad una mancanza di un accordo tra le major e gli attori del sindacato Sag-Aftra, anche questi ultimi hanno deciso di protestare, unendosi anche agli altri. Era dal 1980 che gli attori non alzavano il piede di guerra e addirittura dal 1960 che gli sceneggiatori e gli interpreti univano le forze, quando a capo degli attori (dell’allora Screen Actors Guild) c’era Donald Reagan. Dal comunicato diffusosi in giro, purtroppo sono arrivate queste sconfortanti parole:

“Dopo più di quattro settimane di trattativa, l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp), l’associazione che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming – tra cui Amazon, Apple, Disney, NBCUniversal, Netflix, Paramount, Sony e Warner Bros Discovery – non si è mostrata disponibile a offrirci un accordo equo”

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Fonte: ANSA