George Lucas difende Star Wars dalle accuse di whitewashing: “sono quasi tutti alieni!”
La difesa di Lucas arriva in un momento in cui Hollywood è sotto crescente pressione per migliorare la rappresentazione e l'inclusività nei film
George Lucas, il leggendario regista e creatore del franchise di Star Wars, ha recentemente difeso il casting dei suoi film dalle critiche di mancanza di diversità. Durante la conferenza stampa al Festival di Cannes 2024, dove ha ricevuto la Palma d’Oro alla carriera, Lucas ha affrontato direttamente le accuse di aver scelto “tutti uomini bianchi” per i ruoli principali.
George Lucas ha riflettuto sulla sua visione originale di Star Wars come una storia universale che trascende le barriere razziali e culturali.
“Mi hanno detto: ‘Sono tutti uomini bianchi'”, ha affermato George Lucas, secondo quanto riportato da Variety. “La maggior parte delle persone sono alieni! L’idea è che dovresti accettare le persone per quello che sono, che siano grandi e pelose o che siano verdi o altro. L’idea è che tutte le persone sono uguali”.
George Lucas ha sottolineato che l’intento originale di Star Wars era quello di rappresentare un universo variegato e inclusivo, dove gli esseri viventi di ogni tipo, dai Wookiee ai droidi, venivano accettati per quello che erano. Il regista ha spiegato che l’elemento fantascientifico degli alieni serviva come metafora per l’accettazione delle diversità nella nostra società.
Inoltre, il regista ha anche ricordato i personaggi di colore presenti nella saga, a partire dal primo film della trilogia originale fino ai prequel. “Nel primo c’erano alcuni tunisini che erano oscuri, e nel secondo avevo Billy Dee Williams, e nei [prequel], che anche loro criticavano, avevo Sam Jackson. Non era un mascalzone come Lando. Era uno dei migliori Jedi,” ha affermato George Lucas.
Inoltre, George Lucas ha menzionato i droidi nei film di Star Wars come esempio di personaggi discriminati. “Era un modo per dire che le persone discriminano sempre qualcosa e prima o poi è quello che succederà. Voglio dire, stiamo già iniziando con l’intelligenza artificiale, dicendo: ‘Beh, non possiamo fidarci di quei robot,'”.
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