George Clooney risponde (con classe) alle critiche sulla sua recitazione

Oggi George Clooney ha 64 anni e una risposta ben precisa per chi lo accusa di essere sempre uguale a sé stesso sullo schermo

George Clooney è uno di quei nomi che non passano inosservati, nel bene o nel male. Volto iconico del piccolo schermo fin dai tempi di E.R. – Medici in prima linea e presenza costante nel cinema hollywoodiano da quasi trent’anni, oggi Clooney ha 64 anni e una risposta ben precisa per chi lo accusa di essere sempre uguale a sé stesso sullo schermo: “Non me ne frega niente”. E la frase, pronunciata con quella consueta nonchalance che gli è tipica, è tanto semplice quanto emblematica.

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In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, l’attore è tornato sotto i riflettori per parlare del suo nuovo progetto con Noah Baumbach, Jay Kelly, in uscita il 5 dicembre su Netflix dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più delle anticipazioni sul film, ciò che ha colpito è stato il modo diretto e disarmante con cui Clooney ha affrontato i giudizi sul suo stile recitativo. “La gente dice che sto solo interpretando me stesso? Va bene così. Provateci voi, a interpretare voi stessi. È difficilissimo.”

Sottile ironia a parte, George Clooney non ha mai nascosto un certo distacco verso le etichette che Hollywood appiccica con troppa leggerezza. E anche quando Quentin Tarantino ha ridimensionato il suo status da “grande star”, l’attore ha reagito con un’eleganza impassibile: “Non ci sono molti della mia età capaci di passare da commedie assurde come Fratello, dove sei? a drammi come Michael Clayton o Syriana.” Una versatilità, questa, che non ha bisogno di urla o premi per farsi notare. Anzi, Clooney dimostra una consapevolezza rara per uno del suo calibro. “Il successo, quello vero, è arrivato quando avevo già 33 anni e lavoravo da più di un decennio. A quel punto, sapevo già quanto tutto fosse effimero. E quanto, in fondo, non c’entrasse davvero con te.”

Con umorismo pungente e realismo disincantato, l’attore ha anche raccontato del suo primo incontro con Baumbach, quando ha posto dei limiti ben chiari: “Gli ho detto: ‘Adoro il copione, adoro te, ma ho 63 anni. Non posso fare 50 ciak. Non ce la faccio.’ E poi, come battuta finale, ha aggiunto: ‘Il mio range recitativo va da A a B.’” Nel ruolo di una star del cinema che riflette sulla propria immagine, Clooney in Jay Kelly sembra specchiarsi a sua volta. E la sua capacità di affrontare le critiche senza rancore, ma con saggezza e ironia, dice molto più di qualsiasi premio. In un mondo dello spettacolo spesso ossessionato dall’età e dalla reinvenzione, lui sceglie l’accettazione e la continuità. “Se non riesci ad accettare la tua età, allora devi lasciare il mondo dello spettacolo e sparire. Io, invece, ci sto benissimo.”

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