I fratelli Russo a difesa dello streaming: “Il cinema è uno spazio sacro? Assurdità”

I fratelli Russo a favore dello streaming, il cinema non è uno spazio da considerarsi sacrale secondo i due registi di The Gray Man.

I fratelli Russo hanno donato al cinema alcune delle opere più importanti ed imponenti – sia a livello economico che di effetti speciali – degli ultimi dieci anni. Il loro nome, in parte, sarà sempre associato alla saga Marvel più epica di sempre: Avengers: Infinity War. La saga dell’infinito è un’opera mastodontica che solo due geni del cinema d’azione e animazione avrebbero potuto mettere in piedi, facendola entrare a pieno diritto tra i film più importanti e rivoluzionari della storia. Il successo dei colossal Marvel non è stato ancora pareggiato da altri film a loro nome, ma ottimi risultati stanno arrivando grazie a The Gray Man, l’ultima pellicola con Chris Evans.

I fratelli Russo difendono lo streaming a spada tratta, ridimensionando la sacralità del cinema.

Cherry Avengers: Endgame, cinematographe.it

Anthony e Joe Russo, intervistati da The Hollywood Reporter sul red carpet per la prima dello spy thriller hanno affermato di apprezzare profondamente lo streaming come approccio alla fruizione dello spettacolo e dell’arte, “desacralizzando” lo spazio del cinema. Ecco le parole specifiche dei due fratelli, già al centro di polemiche e chiacchiere: “Odio essere poco profondo al riguardo. Amiamo ogni cosa del cinema classico, ma non abbiamo mai fatto i preziosi su questo in alcun modo” ha affermato Anthony Russo. “Ciò che ci ha sempre entusiasmato al di sopra di tutto è la domanda ‘Come si va avanti?’. Questa è parte della nostra filosofia circa l’evitare di fare i preziosi sulla distribuzione cinematografica. ‘Come ti allontani dai vecchi modelli? Come fai a raggiungere un pubblico a cui prima non arrivavi?’ Questi sono gli aspetti più interessanti da esplorare secondo noi“.

Il cinema d’autore rappresenta un’idea che ormai ha già compiuto 50 anni. È stata concepita negli anni ’70, e sono anni in cui siamo cresciuti. Quando eravamo giovani, era già qualcosa di molto importante per noi. Ma siamo anche consapevoli che il mondo ha bisogno di cambiamento. Più si cerca di prevenire il cambiamento, più caos nasce” ha poi sottolineato Joe “Non è compito di nessuno rifiutare le idee della nuova generazione. Siamo in crisi adesso perché tutti sono in guerra con tutti, ed è un aspetto davvero triste a cui assistere per qualcuno che è cresciuto amando il cinema“.

Ma una cosa che bisogna considerare realmente, inoltre, è che l’idea di potersi recare al cinema è piuttosto elitaria. È dannatamente costoso” conclude infine Joe “Quindi questa nozione che si è creata, a cui ci aggrappiamo, che la sala cinematografica è un luogo sacro, è una cavolata. E respinge il concetto di permettere a tutti di farne parte, Il valore della distribuzione digitale, oltre al fatto che spinge anche per una maggiore diversità, è che le persone possono condividere gli account. Possono avere 40 storie al costo di una sola. Ma portare avanti una guerra culturale sul fatto che ci sia o meno una valenza in tutto ciò per noi è da matti“.