RIFF Awards 2019 – Nancy di Christina Choe apre il festival
Ecco il programma della XVIII edizione del RIFF - Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari.
Dal Sundance arriva un folgorante debutto cinematografico in prima italiana. Per i documentari due titoli a tematica ambientale
Venerdì 15 novembre alle 20.20 al Nuovo Cinema Aquila, Nancy, folgorante debutto cinematografico di Christina Choe, apre la XVIII edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari. Nancy è un racconto intimo e perturbante, un thriller classico nella costruzione montato come un dramma familiare che ha come protagonista Andrea Riseborough e vede nel cast Ann Dowd, John leguizamo e Steve Buscemi. Al Sundance Film Festival ha vinto il premio Independent Spirit Award per la miglior sceneggiatura esordiente. Un film indie made in USA in uscita nelle sale italiane il 12 dicembre con Mariposa Cinematografica e 30 Holding.
Venerdì 15 verranno proiettati anche i primi documentari nazionali e internazionali del RIFF con due titoli che pongono al centro la tematica ambientale. Alle 16.20 il documentario italiano, fuori concorso, Il Santuario di Nicola Veschi che sarà introdotto da Andrea Pinchera, direttore comunicazione di Greepeace italia. Veschi racconta gli effetti devastanti della presenza di plastica e microplastica in un’area importantissima, caratterizzata da una grande biodiversità, attraverso un lungo viaggio al seguito di Greenpeace, con il CNR-IAS di Genova e l’Università Politecnica delle Marche. Il documentario, che fa parte della campagna Sky – Ocean rescue, lanciata dal gruppo Sky a livello internazionale per sensibilizzare il pubblico sul problema dell’inquinamento marino, ci aiuta a capire cosa significhi produrre 240milioni di tonnellate di plastica all’anno e cosa ritrovarne 8milioni in mare. Un problema globale da cui non è immune anche il mare Mediterraneo, comprese le sue aree più delicate, come il santuario marino di Pelagos.
A seguire per i Documentari Internazionali in anteprima Antarctic Traces dell’austriaca Michaela Grill, che regala immagini spettacolari portando all’attenzione, anche in questo caso, la questione ambientale. Il documentario riflette sulla storia delle attività umane in Antartide. La caccia alle foche e alle balene può essere vista come un classico esempio di come gli esseri umani si sono approcciati alla natura fino ad oggi. La regista è interessata a indagare ciò che resta della natura dopo lo sfruttamento dell’uomo e ad esplorare le rovine fisiche e industriali che ci siamo lasciati alle spalle.
Tra i Cortometraggi in concorso a partire dalle 22.20 Ethel di Jonny Wright (Regno Unito), Online (Virtuelle) di Léopold Kraus (Francia), Truth Lies Upstream di Robb Rokk (Usa), lo sci-fi Jupiter di Benjamin Pfhol (Germania), che ritorna al RIFF con il suo nuovo corto dopo aver partecipato con Ghost nel 2018.
Spazio anche al primo panel del RIFF 2019 con Nadia Zavarova giornalista e critica cinematografica, che alle 19.10 di venerdì, affronterà il tema dell’effetto che le immagini cinematografiche hanno sulla vita delle persone nel corso degli anni. “A Film Star Is My Best Friend” vuole essere un breve excursus per spiegare come, dettagli, apparentemente invisibili dei film, possano influenzare contesti sociali più complessi.
Al via anche il focus sul nuovo cinema ucraino: la realtà che ispira con film di giovani registi ucraini che rappresentano diversità nei temi, nei mezzi espressivi, nella sperimentazione, nei generi e nelle storie raccontate sul grande schermo. A partire dalle 18.00 la proiezione dei cortometraggi Desaturated di Marina Stepanska (2019) una dei prominenti giovani registi ucraini. Mia donna di Pavel Ostrikov (2018) la nuova commedia di uno dei più conosciuti giovani talenti (il suo precedente Graduation 97 ha vinto come Best international short a Locarno nel 2017 e ha ottenuto una nomination agli European film awards 2018 per la categoria European short film. Sensiz di Nariman Aliev (2016) in cui si inizia a formare lo stile individuale del giovane regista ucraino, che concorre agli Oscar 2020 con Homeward. Weightlifter di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk (2018) il doc. che racconta quale può essere il prezzo della vittoria nel sport professionale, premiato al Kiev IFF Molodist e Grand-prix di Varsavia IFF.