Oliver Stone alla Festa del Cinema di Roma: “Snowden è realistico e kafkiano”

Secondo giorno della Festa del Cinema di Roma 2016 ed è la volta di Oliver Stone e del suo ultimo film Snowden.

Oliver Stone alla Festa del Cinema 2016:”Snowden è un film che racconta alcuni momenti di svolta della storia degli Stati Uniti. Sono rimasto deluso dalla mancanza di risorse finanziarie proprio dagli USA.”

Snowden è la storia vera di Edward Snowden, un genio informatico che lavora per la NSA, l’Agenzia di Intelligence Americana, che quando decide di rivelare i dettagli di alcuni programmi di sorveglianza di massa, con messaggi criptati e molto altro, diventa bersaglio di un dibattito pubblico e politico molto animato.

Snowden è un film di inchiesta e spionaggio diverso dal solito, come ammette Stone stesso, una storia non ancora finita e le cui informazioni sono significative e necessarie di attenzione e approfondimento da parte di tutti.

La storia di Edward Snowden è stata raccontata in un libro d’inchiesta scritto dal pluripremiato giornalista del The Guardian Luke Harding, un libro da 500 mila copie e tradotto in 30 lingue.
Il film di Oliver Stone è interpretato da Joseph Gordon-Levitt, Nicolas Cage e Shailene Diann Woodley, sarà nelle sale italiane a partire dal 1° dicembre distribuito da BIM ed è chiaramente in maria verso le nomination all’Oscar.

“Ho avuto bisogno di approfondire molto per comprendere il senso delle informazioni, dei messaggi e dei codici. Ho incontrato Snowden 9 volte, è intervenuto personalmente sulla sceneggiatura mia e di Kieran Fitzgerald, ci ha aiutato con alcuni consigli tecnici sulla NSA. Ha visto il film e gli è piaciuto molto.
Ad ogni modo noi, con questo film, abbiamo raccontato questo sistema: la decriptazione dei messaggi non è solo un’affare di sorveglianza, proviamo infatti a spiegare le intenzioni di questi messaggi da svelare.
Devo dire che gli americani si preoccupano della loro privacy in modo strano, pensano solo ai messaggi e alle foto sui loro smartphone. Chiunque, comunque, ha dei segreti. È strano, però, che chiunque li abbia venga considerato cattivo. Consiglio di stare attenti ai nostri dispositivi, Siamo tutti dei potenziali sospettati e spie, o possiamo sempre diventarlo.”

Circa le difficoltà di produzione e distribuzione di un film del genere Oliver Stone precisa: “Non ci sono finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti, per me ciò ha rappresentato una delusione. Poi in Germania non abbiamo avuto problemi ed il film è stato prodotto. Abbiamo girato lì, negli Stati Uniti, a Hong Gong e a Mosca.”

Come è tipico del cinema di matrice preminentemente politica Snoweden ha avuto bisogno di un lavoro di scrittura impegnativo: “Avevamo le informazioni di Snowden, diversi elementi complessi, e abbiamo pensato al modo migliore di rappresentarle sullo schermo, per renderle cinematograficamente”.

“Ho temuto – confessa il regista – che il film fosse vulnerabile ad attacchi da parte di hacker”.

 Immancabile un commento su Donald Trump: “In Europa voi siete sconcertati su Trump. Io non ho mai pensato che potesse farcela, è un uomo dal pensiero disomogeneo. Poi abbiamo la Clinton, la quale è più militarista di Obama. Non vi è spirito di riforma in nessun candidato.” 
Obama è presente in Snowden: “Sì, perché fa parte del pezzo di storia che racconto. Non lo attacco e non lo difendo. Vediamo ciò che è stato ed è, avrebbe dovuto portare avanti una riforma e non lo ha fatto.” 

Infine Oliver Stone fa un bilancio sui 70 anni da poco compiuti: “È un buon momento. Dobbiamo essere pronti a dire ciò che vogliamo dire perché è più difficile che avremo un altro momento per farlo”.