Bif&st 2020 – Nocturnal: recensione del film di Nathalie Biancheri

Il primo lungometraggio della regista è il racconto delicato ed emozionate di un incontro speciale. Con Cosmo Jarvis e Lauren Coe.

Due persone agli antipodi che, come nella più classica storia d’amore, si attraggono inevitabilmente. Pete (Cosmo Jarvis, Lady Macbeth, Peaky Blinders) e Laurie (Lauren Coe) sono i protagonisti di Nocturnal, primo lungometraggio della regista Nathalie Biancheri presentato in anteprima italiana al Bif&st – Bari International Film Festival 2020.

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In una sempre piovosa cittadina sulle coste dello Yorkshire, Pete, pittore e imbianchino trentenne, e Laurie, studentessa di 17 anni, iniziano a frequentarsi un po’ per noia, un po’ perché qualcosa di inspiegabile li spinge l’una all’altro. Lei è un’atleta talentuosa, classica adolescente tormentata e ribelle, lui un uomo solitario, semplice e rozzo nei modi ma che rivela un animo gentile. Si muove come un animale selvatico “annusando” questa creatura sincera e spontanea che lo destabilizza da subito.

Nocturnal, cinematographe.it

Nocturnal – L’incontro tra due anime tormentate

Nathalie Bianchieri dirige la nascita di una delicata e ambigua relazione tra due anime diverse per indole e stato sociale che rispecchiano il clima desolante e malinconico dell’ambiente circostante – quello della grigia working class inglese di provincia – ma vogliose di vivere e di fuggire dalla stasi che li soffoca. Per Laurie, che non ha mai conosciuto il padre e ha un rapporto difficile con la madre, Pete è quell’evasione che può strapparla dalla monotonia degli allenamenti e della scuola. Pete, che la telecamera riprende per gran parte del film di spalle, avvolto come da un inquietante mistero, sembra non volere mostrare il suo volto alla ragazza – e allo spettatore – ma si nasconde dietro mezze frasi pronunciate quasi con un grugnito e non riesce a fare a meno di lei. Pete è sfuggente e non riesce neanche a dare un bacio a Laurie che per tutta risposta fa di tutto per rimanere sola con lui attribuendo la sua ritrosia alla differenza d’età. Quando finalmente la camera si concentra sui primi piani di Pete si scopre un volto “umano”, uno sguardo profondo che lascia il posto alla commozione e a un mistero che presto si rivelerà.

Nocturnal, cinematographe.it

Un colpo di scena cambia il senso del film

La regista dilata il più possibile il tempo della conoscenza tra i due protagonisti prima di ribaltare completamente il senso del film con un improvviso colpo di scena. Quello che emerge è un sentimento ancora più profondo tra i due protagonisti che rivela un dramma esistenziale che ha poco a che vedere con una semplice relazione romantica. Con delicatezza e attraverso le interpretazioni misurate dei due bravissimi protagonisti la regista dimostra il talento di saper rappresentare i tumulti del cuore con profonda ed efficace semplicità: che sia attraverso gli occhi lucidi di Pete verso il quale inizialmente si prova avversione ma che si rivela un “animale” buono e onesto, o attraverso la reazione silenziosamente sconvolta di Laurie – alterata da una pillola di ecstasy –  alla rivelazione scioccante che le fa l’uomo.

Nocturnal, cinematographe.it

Un gioiellino suggestivo che Nathalie Bianchieri rende tale grazie alle atmosfere profonde che riesce a riportare sul grande schermo rese tali anche dalla bella fotografia del polacco Michal Dymek e dalle musiche del compositore australiano Aaron Cupples.

Nocturnal, scritto dalla regista in collaborazione con Olivia Waring, prodotto da Rickshaw Entertainment con MOR Productions e Resolve Media, non ha ancora una distribuzione italiana.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Fotografia - 3
Emozione - 4

3.3