Bif&st 2016 – La terra dei santi: recensione

In concorso nella sezione Opere Prime e Seconde del Bif&st 2016, La Terra dei Santi è un film che racconta le conseguenze dell’omertà da un punto di vista tutto al femminile. Protagoniste della pellicola diretta da Fernando Muraca sono Valeria Solarino, Daniela Marra e Lorenza Indovina.

La Terra dei Santi, ambientato a Lamezia Terme, in Calabria, racconta le vicende di Vittoria, magistrato trapiantato al sud con la missione di combattere l’omertà diffusa e sradicare la ‘ndrangheta. Presa di mira dal clan locale, vuole a tutti i costi salvare le vite delle donne e dei figli intrappolati nelle dure catene delle società mafiosa. Vittoria, interpretata da Valeria Solarino, si imbatte nella famiglia Raso a cui fa capo il boss latitante Alfredo Raso. Sua moglie, Caterina, interpretata da Lorenza Indovina, convince sua sorella minore, Assunta, interpretata da Daniela Marra, vedova del fratello di Alfredo, a sposare il terzo fratello, Nando, per mantenere intatto il legame familiare e imprigionare per sempre Assunta e i suoi due figli, Giuseppe e il piccolo Francesco in un mondo fatto di onori familiari, bocche cucite, violenza, paura e sottomissione.

La terra dei Santi

La Terra dei Santi mette in primo piano il triangolo formato dalle tre protagoniste. Tra Caterina e Assunta c’è un rapporto quasi matriarcale: Caterina, infatti, controlla e plasma negativamente Assunta, che si è arresa al suo status di donna fantoccio pur di salvare i due figli. In questo ambito familiare il sentimento materno è talmente snaturato tanto da mostrare quanto il cancro mafioso abbia distrutto i rapporti umani ed, in questo caso, soprattutto familiari: tutto è un interesse e i membri della famiglia altri non sono che soldatini di un esercito; delle pedine che servono a dei capi che certamente non hanno a cuore le loro vite se non la bramosia di potere.
Caterina è una donna che, plagiata dal denaro, ha perso quella concezione materna che ancora vive in Assunta.
Quest’ultima, d’altra parte, è costretta a nascondere il suo malessere e la sua fragilità quando è chiamata letteralmente a scontrarsi con Vittoria. Il Magistrato, molte volte vittima di minacce e soprusi, combatte a testa alta la sua battaglia aggredendo psicologicamente Assunta affinché parli.
Compito non facile quando la morsa familiare e la paura di perdere la patria potestà si stringono sempre più alla gola soffocando quest’ultima.

La terra dei Santi

La Terra dei Santi racconta quindi di donne e di madri: donne che hanno perso la loro anima e coloro che si sono arrese al proprio destino; madri che hanno abbandonato i loro figli per un illusorio bene più grande.
Il film, magro a livello narrativo, vede nell’interpretazione delle tre protagoniste l’elemento fondante di una struttura che un po’ si perde nel trovare una propria consapevolezza. Valeria Solarino, Daniela Marra e Lorenza Indovina ben riescono a destreggiarsi davanti all’obiettivo raccontando tre personaggi diversi, ma animate da sentimenti, valori e morali molto accese. I loro scontri hanno una grande forza espressiva e fisica. In particolare va elogiata la prova di Valeria Solarino, molto brava nelle vesti di un magistrato che si piega ma non si spezza di fronte ad un problema che ha radici molto profonde e difficili da estirpare.
Il film però non si impone a dovere e lascia un tema così importante esplorato solo in superficie.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Recitazione - 3.5
Fotografia - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 3

2.7