FESCAAAL 2021: programma e novità del 30° Festival Cinema Africano, Asia e America Latina

La zebra prismatica, simbolo del Festival, si fa bella per celebrare il trentesimo anniversario della sua attività con il claim MiWorld from A to Zebra. Dal 20 marzo su MYmovies.

Un’edizione particolare quella del FESCAAAL 2021, il Festival Cinema Africano, Asia e America Latina “costretto” a festeggiare online il suo trentesimo compleanno. L’allontanamento della dimensione fisica della festa e l’approccio a nuove tecnologie hanno mutato, forse per sempre, le prospettive della fruizione cinematografica. Durante la conferenza di presentazione del Festival, l’11 marzo 2021, André Siani, presidente dell’associazione COE, si è lasciato andare ad una bellissima riflessione circa l’impatto dell’emergenza sanitaria sul settore, che si è dovuto riorganizzare in tempi brevi con nuovi strumenti e piattaforme che permettessero l’accesso alla visione.

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, neanche la notte più buia, perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta“. L’idea è quella di trasmettere vicinanza in un momento di grande isolamento sociale, un invito a non perdere la speranza di un mondo migliore e a condividere nella fratellanza le ricchezze di un mondo che la programmazione permette di avvicinare. Come ricorda Filippo del Corno, Assessore del Comune di Milano, da trent’anni il FESCAAAL esprime positivamente l’apertura internazionale della città, crocevia di linguaggi, culture e visioni in una prospettiva autenticamente globale.

Annamaria Gallone e Alessandra Speciale dirigono il FESCAAAL 2021

Le esigenze di contenimento e la necessità di svolgere il Festival da remoto hanno trovato un solido avversario nella direzione artistica del Festival, affidata ad Annamaria Gallone e Alessandra Speciale, che attraverso una competenza autorevole e professionale sono riuscite a mantenere l’altissimo livello di qualità della programmazione. La novità di quest’anno è l’adesione al palinsesto culturale dei talenti delle donne, un palinsesto che l’amministrazione culturale ha lanciato per sviluppare un ragionamento complesso – e complessivo – del valore cruciale dei talenti delle donne nella contemporaneità. La sezione creata appositamente per il Festival, Donne sull’orlo di cambiare il mondo, è indice dell’apporto straordinario che il cinema può avere nell’esaltazione di questa visione. La sezione si ispira ai talenti delle donne, in collaborazione con l’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano. “Abbiamo deciso di concentrarci sul cinema recente selezionando cinque film di cinque registe (provenienti dai tre continenti Tunisia, Arabia Saudita, Marocco, Cile e Corea del Sud) che al meglio rappresentano le nuove tendenze cinematografiche e le questioni più urgenti e rilevanti della realtà delle donne in questi continenti e ad un livello universale” conferma la direzione artistica del Festival. Attraverso questi film queste donne contribuiscono al cambiamento sociale e culturale del proprio paese introducendo elementi di novità e rottura nella rappresentazione dei personaggi femminili. L’intento del cinema promosso dal FESCAAAL è volto da sempre alla valorizzazione del cinema indipendente, un cinema che lascia ampio margine per affrancarsi dagli stereotipi e dalle rappresentazioni convenzionali generalmente riservate alle donne.

La retrospettiva in pillole per festeggiare 30 anni del Festival Cinema Africano, Asia e America Latina

Per celebrare l’anniversario del FESCAAAL la direzione artistica ha spinto per realizzare una retrospettiva in pillole dei 30 anni di attività, con particolare attenzione al cambiamento positivo nell’evoluzione e nella trasformazione del rapporto con le culture che il Festival ha contribuito a promuovere. “La vera sfida del nostro tempo è quella di poter generare la cultura delle differenze” conferma l’Assessore investendo il Festival, anche in un periodo così delicato, di una grande responsabilità: quella di trascendere i confini geografici e accompagnare gli spettatori attraverso i diversi continenti.

Matteo Stefanelli, presidente della fondazione Edu, partner dell’Associazione COE, è il responsabile della sezione Africa talks di quest’anno, per cui si è scelto il tema delle città e del loro sviluppo. La fondazione privata Edu ha come obiettivo quello di finanziare studenti universitari in diversi atenei africani (in particolare in Ghana e Mozambico). Se nelle tre edizioni precedenti l’oggetto di discussione era stato l’apporto delle tecnologie e il rapporto tra agricoltura e alimentazione, quest’anno affrontare il tema della formazione terziaria significa incrociare anche il tema dell’urbanizzazione. Il dibattito, previsto per il 21 marzo, punta a sensibilizzare circa temi di interesse trasversale.

FESCAAAL 2021 – tutti i film in programmazione, in streaming su MYmovies

La nostra zebra dorata ci accompagna e ci guida” dice Annamaria Gallone, responsabile insieme ad Alessandra Speciale della direzione artistica del FESCAAAL. Il claim di quest’anno è Miworld from A to Zebra, un’edizione che mira ad esplorare la bellezza multiculturale dei continenti. “Delle 600 proposte che ci sono arrivate ne abbiamo selezionate 50, e abbiamo deciso di riservare, come di consueto, un ampio spazio ai giovani e ai nuovi linguaggi. Le 30 pillole che vedrete in web sono state riprese dagli armadi del COE, ripercorrendo emozioni e ricordi che ci hanno fatti sorridere“.

I film saranno disponibili sulla piattaforma MYmovies dal 20 al 28 marzo, 9 giorni di proiezioni e incontri ispirati alle culture dei tre continenti. Per sopperire alla perdita del contatto umano e degli incontri in presenza la direzione artistica si è posta l’obiettivo di ricreare per il Festival un luogo di incontro e aggregazione, anche se solo virtuale. L’intento è quello di organizzare degli appuntamenti su Zoom previsti per l’ora del thè in cui attraverso il format del Q&A sarà possibile dialogare con i registi. 

Per organizzare il palinsesto la direzione artistica ha scelto di mantenersi conforme alla tradizione per garantire fedeltà e riconoscibilità. La programmazione è stata suddivisa nelle seguenti otto sezioni:

  1. Concorso Lungometraggi Finestre sul mondo: 10 lungometraggi in anteprima nazionale (Africa, Asia, America Latina)
  2. Concorso Cortometraggi Africani: storica sezione competitiva che ospita 10 cortometraggi interamente dedicati all’Africa.
  3. Concorso Extr’a: sezione riservata a film di registi italiani o stranieri residenti in Italia girati in Africa, Asia o America latina o che approfondiscono le tematiche dell’Italia multiculturale.
  4. Sezione Flash: non-competitiva che raccoglie i film-evento di FESCAAAL, film acclamati dalla critica o premiati nei più importanti festival internazionali: “il meglio del cinema contemporaneo d’autore proveniente da Africa, Asia e America Latina“.
  5. E Tutti ridono: sezione dedicata alle migliori commedie dai 3 continenti tra cui spicca Three Summers, di Sandra Kogut (Brasile) che con humour amaro racconta la corruzione del Brasile contemporaneo.
  6. Evento speciale Africa Talks: dal 2017 Africa Talks indaga le opportunità che in Africa stanno contribuendo al suo sviluppo economico presentando una tavola rotonda con relatori internazionali in collaborazione con Fondazione Edu. L’evento sarà accompagnato dalla proiezione del film The great green wall di Jared P. Scott, un on the road, coast to coast dell’Africa.
  7. Donne sull’orlo di cambiare il mondo
  8. Fuori concorso

La direzione artistica nel corso della conferenza ha voluto sottolineare i motivi che hanno portato alla selezione dei film in concorso, soffermandosi sull’ariosità singolare dei prodotti cinematografici in programmazione, in particolare tra i lungometraggi:

• Lina from Lime – Marìa Paz Gonzàlez, Cile | un film arioso, singolare. “Tutti abbiamo visto storie di migrazione ma questo è diverso. La Gonzalez ci presenta un personaggio forte, una donna di 35 anni originaria del Perù che lavora in Cile e resta in contatto con il proprio figlio solo attraverso i social“. Non si tratta di un film triste, anzi sono presenti inserti musicali scintillanti che giocano con l’iconografia cattolica. Il mondo lasciato da Lina non è importante: il suo uomo ha un’altra donna, il figlio può fare a meno di lei e la protagonista riconquista una libertà che riesce ad esprimere con sensualità e fantasia.

• Los Lobos – Samuel Kishi Leopo, Messico | si parla di migrazione e di confine. Una madre con i bimbi piccoli lascia il Messico per trovare un nido e un lavoro. Il nido dei bimbi consiste in una camera di appartamento chiuso dove si scatena la fantasia dei piccoli, la loro unica possibilità di evasione ludica. Divisi tra una violenza sotterranea, presente, e una parte ludica legata alla memoria, l’unica speranza che li anima è quella di raggiungere il parco giochi Disney World.

• Nuestras madres – César Diaz, Guatemala| opera prima del regista, insignito nel 2019 della Caméra d’Or di Cannes per il valore politico e sociale e il rigore autoriale nel raccontare la dolorosa storia dei desaparecidos.

• Softie – Sam Soko, Kenya | ha vinto al Sundance 2020 il premio montaggio con una narrazione coinvolgente che racconta 10 anni di lotta politica del fotoreporter Boniface Mwangi contro i poteri forti del Kenya.

Il Concorso extra conferma la volontà di fotografare come i registi italiani si rapportino con la realtà africana, d’Asia e d’America Latina, e con le tematiche dell’integrazione europea. “Troviamo una quindicina di titoli ricevuti e ricercati attentamente, giudicati da una giuria che valuterà il miglior film scegliendo tra film presentati nei Festival italiani, ma con alcune prime che siamo felici di presentare. Talking Dreams di Bruno Rocchi è forse il film più africano di tutta la sezione del concorso extra che ci immerge in un villaggio dell’Africa occidentale dove gli ascoltatori di una radio locale raccontano i loro sogni chiedendo di interpretarli“. All the child di Elettra Bisogno (vincitrice Italiana Corti nell’ultima edizione del Torino Film Festival) rappresenta forse la sperimentazione di linguaggio più ardita del Concorso Extra che dà voce alle immagini con un linguaggio sperimentale nel racconto di viaggio di un roller blade.

Nella Sezione flash spiccano So Long my son, Wang Xiaoshuai (Cina), in prima italiana presentato con l’istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, e il Giappone presente con To the ends of the earth di Kiyoshi Kurosawa, che ha portato la sua poetica in Uzbekistan giocandola in territorio geografico straniero.

Ancora nella Sezione Flash un film apolide, afroamericano, MLK/FBI, un lavoro che fa conoscere e riconoscere lo spionaggio terribile dell’FBI contro Martin Luther King. Il film è girato dal regista Sam Pollard, montatore e produttore di molti film di Spike Lee e cineasti afroamericani. La prima italiana sarà distribuita da Wanted.

Il programma MiWY2 e il protagonismo studentesco

Manuela Pursumal, direttrice generale di MiWY, racconta la seconda edizione del Festival dedicato alle scuole, in programmazione dal 15 al 28 marzo 2021. “Un festival giovanissimo con cui facciamo una prova di maturità, come del resto tutta la scuola d’Italia“. Interamente dedicato all’educazione interculturale e alla conoscenza di società e culture da Africa, Asia e America Latina, il MiWorld Young Festival è un progetto dell’Associazione COE, finanziato nell’ambito del piano nazionale Cinema e Scuola promosso dal MIBAC e dal MIUR in partnership con Fondazione ISMU. “Con l’emergenza la scuola è stato un settore colpito, ma sta reagendo bene all’incertezza e alla provvisorietà dell’organizzazione didattica“. L’edizione sarà completamente online, un viaggio virtuale in sostituzione alle gite scolastiche e ai viaggi di istruzione ormai sospesi. Le modalità di partecipazione al MiWY sono due:

• MiWY on Zoom: le classi si collegano nei giorni del programma direttamente con il team educazione per essere accompagnati in questa avventura alla scoperta di spaccati di mondo.

• MiWY fai da te: le classi, per ragioni logistiche legate ad una non facile possibilità di accesso alla connessione, utilizzeranno materiali video e schede di lavoro realizzate in collaborazione con la Scuola Amore di Milano.

MiWI ha 4 lungometraggi in concorso e 8 cortometraggi (4 per le scuole secondarie di primo grado, e 4 per le scuole secondarie di secondo grado):

Lunana di Pawo Choyning Dorji (Bhutan) racconta la storia di un maestro che si trova ad insegnare nella scuola più remota al mondo, la cui città più vicina è collocata a sette giorni a piedi; 1982 di Oualid Mouaness  (Libano): se per l’italia il 1982 era l’anno dell’Italia Campione del mondo, per il regista è l’anno dell’adolescenza, della prima storia d’amore sullo sfondo dell’invasione israeliana a Beirut.

L’obiettivo di MiWY è quello di abituare le classi alla ricerca estetica e alla valutazione della storia che può avere un impatto maggiore sui ragazzi. Tra i cortometraggi africani in concorso:

• True story di Amine Lakhnech (Tunisia): primo film horror del Festival che omaggia la tradizione.

• A Fool God, di Hiwot Admasu Getaneh (Francia): una bambina disobbedisce alla tradizione e la nonna la incolpa della morte della madre. In maniera furbesca ogni sera Mesi reinterpreta le favole narrate a cui non riesce a dare un senso.

• Da Ye, di Anthony Nti (Ghana): i due fratellini Mathilda e Prince salgono sull’auto di un ragazzo che lavora per una gang di malavitosi. In 21′ si affronta il tema del rapimento dei bambini nei paesi africani in maniera delicatissima.

• Machine, di Frank Mukunday, Tétshim (Congo): film d’animazione in stop motion che unisce sassi e materiali di recupero per raccontare l’impatto delle industrie minerarie attraverso un’elaborazione filosofica ed esistenziale.

Tenendo a mente l’obiettivo principale del festival MiWY, che è quello del protagonismo degli studenti, quest’anno presentiamo tre percorsi paralleli che coinvolgono le scuole secondarie di primo e secondo grado” dice Serena Patanè, responsabile MiWY.

La giuria studenti, composta da elementi scelti tra le scuole secondarie superiori, è attiva e presente già dalla prima edizione con il compito di assegnare il premio Little zebra al miglior  cortometraggio a tematica interculturale. Gli studenti che la percorrono hanno alle spalle un percorso formativo e propedeutico di didattica interculturale e analisi filmica di base. Il film premiato sarà editato e distribuito in Italia dal COE. Per questa seconda edizione la giuria degli studenti ha raggiunto dimensioni nazionali: 78 ragazzi dalle 5 città di Milano, Lecco, Lodi, Biella e Forlì. I giovani provengono da scuole superiori diverse, da licei e da istituti tecnici, avvalorando l’idea che la multiculturalità sia un prezioso valore aggiunto.

La seconda iniziativa è atta a valorizzare il protagonismo studentesco durante il Festival, ossia la formazione di una giuria popolare composta da classi che parteciperanno alla visione dei film in concorso al Festival decretando la loro preferenza circa il Miglior lungometraggio e cortometraggio.

Il terzo percorso riguarda le scuole secondarie di primo grado, nello specifico la 2E dell’Istituto comprensivo Franceschi (Milano). I ragazzi saranno gli occhi e le voci del festival: la giovane crew “Radio 23”, coordinata dai docenti Francesca Amendola e Francesco Esposito, si occuperà di raccontare i 4 cortometraggi in programmazione attraverso podcast e puntualissime recensioni.

FESCAAAL 2021: tutte le informazioni sul Festival

Siamo orgogliosi di avere ed esserci regalati un nuovo sito per il nostro compleanno” dice Simona Barranca. “Sarà il luogo dove potrete trovare tutto ciò che accadrà nel Festival, sarà online il programma completo. Abbiamo portato avanti per il secondo anno di fila un progetto realizzato dalla Fondazione Cariplo che si chiama Nuovi pubblici from A to Zebra che ci ha permesso di entrare in contatto con il pubblico complicato delle comunità internazionali del territorio lombardo cui il nostro festival si riferisce da sempre“.