Emma Stone e la dolcissima reunion col giornalista che la chiamò “Emily”: “mi hai cambiato la vita” [VIDEO]
Un nome vero può dire più di mille domande.
A volte basta una parola per cambiare tutto. Letteralmente. È successo a Cannes, dove Emma Stone -pardon, Emily – ha ritrovato quel giornalista kazako che l’anno scorso l’aveva chiamata col suo vero nome. Un attimo, una scena, e il video era ovunque.
Emily Stone, non Emma: quando il nome conta davvero

Il reporter si è rifatto vivo un anno dopo, in mezzo ai flash e alle domande una fotocopia dell’altra. Solo che lui non le ha chiesto del film. Le ha detto: “Un anno fa ti ho chiamata Emily. Quel momento ha cambiato la mia carriera“. Lei lo guarda, riconosce la faccia, sorride. “Sì, mi ricordo. È bellissimo rivederti“. Invece di pose fini a sé stesse, un attimo sincero, da custodire nell’albo dei ricordi.
Emma, che all’anagrafe fa Emily Jean Stone, aveva dovuto cambiare nome per entrare nel sindacato attori. C’era già una “Emily Stone”. Ma dentro, quel nome è rimasto il suo. Lo ha detto più volte: chi la conosce davvero, la chiama Emily.
E quel giornalista, in fondo, ha colto Emma Stone sul vivo. Niente domande sul red carpet, niente frasi preparate. Solo una parola detta giusta. E quella parola l’ha portato in TV in Kazakistan, gli ha fatto guadagnare spazio, credibilità. Una carriera che cambia per una vocale in più.
Intanto Emma (anzi, Emily) era lì per promuovere Kinds of Kindness, film diretto da Yorgos Lanthimos. Ma il momento vero, quello che la gente si ricorda, non è sullo schermo. È stato lì, davanti ai microfoni, con un sorriso e un “bentornato”.
Ecco cosa resta: due vite che per un attimo si incrociano di nuovo. Complici in un modo dolce e sincero, che coglie il pubblico di sorpresa.
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