Emilia Clarke ammette: “Mi rifiuto di vedere House of the Dragon, mi perdonate?”

Emilia Clarke non guarda House of the Dragon: ecco perché e come mai la star de Il Trono di Spade non è interessata al prequel sulla famiglia Targaryen.

Emilia Clarke è uno dei personaggi più famosi della celebre serie fantasy Il Trono di Spade: il suo ruolo più importante resta, ad oggi, quello della Khaleesi più folle dei Sette Regni, uno dei ruoli più iconici mai creati ed esistiti. Nel suo ruolo di Daenerys Targaryen la giovane attrice ha avuto un successo stratosferico, venendo anche candidata a diversi premi prestigiosi come quattro Emmy e tre Critics’ Choice Awards. La Clarke è diventata un fenomeno globale grazie alla sua performance, nonostante la fine della serie TV non sia stata molto generosa con il suo personaggio.

Ma qual è il suo approccio al grande successo avuto da House of the Dragon? Anche la nuova serie non è estranea alle molteplici candidature a premi prestigiosi per le serie TV, ma nonostante il successo Emilia Clarke non ha desiderio di riavvicinarsi a quel mondo che le è così familiare. Ma come mai?

Emilia Clarke non guarda House of the Dragon ma ne spiega anche il motivo

In una intervista a Variety con Matt Donnelly, Emilia Clarke parla del suo approccio non proprio ideale ad House of the Dragon: non lo guarda e non lo guarderà. Il motivo? Molto semplice, si tratta di un territorio troppo familiare per la giovane attrice, che si trova come ad una riunione del liceo senza che sia il suo anno o la sua classe di frequentazione di quella determinata scuola.

No! Non lo guardo: potete perdonarmi?” ha confessato l’attrice, con uno dei suoi sguardi colpevoli. Nonostante questo, la star si dice molto felice del successo della serie TV, ma di non riuscire semplicemente a trovare la forza di guardarla. “Non ce la faccio. Sono davvero felicissima che stia succedendo e sono molto fiera riguardo tutti i premi. Ma non non ce la faccio. Si tratta di una cosa troppo strana, troppo bizzarra“. Possiamo perdonare la dolce Emilia per questa sua fragilità? Certamente sì!