Elizabeth Olsen ha raccontato la strana involuzione di Wanda Maximoff

L'attrice ha infatti spiegato che gli autori di Doctor Strange 2 non avevano visto WandaVision.

Elizabeth Olsen è una giovane attrice americana classe 1989 che oramai non ha bisogno di presentazioni: sorella minore delle gemelle Mary-Kate e Ashley, l’artista ha debuttato nel mondo della recitazione grazie al cortometraggio Our First Video, del 1993, ad appena 4 anni per poi apparire in Silent House (2011), La fuga di Martha (2011), Red Lights (2012), Oldboy (2013), Godzilla (2014) e molti altri progetti. Recentemente, però, la diva è divenuta famosa per il ruolo di Wanda Maximoff all’interno del Marvel Cinematic Universe che ha incarnato la prima volta nel 2014, in Captain America: The Winter Soldier, anche se si trattava di un semplice cameo. Una parte iconica che comunque le ha permesso di ottenere parecchio riconoscimento oltre ad essere un’incredibile trampolino di lancio per altri progetti.

Elizabeth Olsen ha debuttato nel mondo della recitazione ad appena 4 anni in un cortometraggio

Elizabeth Olsen - Cinematographe

Detto questo, l’apice del successo con il suo personaggio, Elizabeth Olsen l’ha ottenuto con la serie WandaVision (2021), recente serie televisiva che l’ha vista protagonista insieme a Paul Bettany (che è ritornato nel ruolo di Visione). Proprio all’interno dello show, l’attrice ha dimostrato un talento straordinario e anche un grande legame con il suo personaggio, presente anche all’interno di Doctor Strange 2 (2022). Peccato che, come ha confermato la stessa artista in una recente intervista con ComicBook, all’interno del film di Sam Raimi, non è stata rispettata nessuna evoluzione della supereroina visto e considerato che gli autori non avevano visto WandaVision, di conseguenza ha dovuto fare tutto lei.

“[WandaVision] è un arco narrativo simile a quello che ho dovuto interpretare in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Potrebbero esserci storie parallele raccontate lì, di affrontare il dolore e la perdita. Beh, l’ho proposto agli scrittori che hanno scritto Doctor Strange 2. Ho detto “Sai cosa stiamo facendo in WandaVision? L’hai visto?” e no, non l’avevano visto, perché non era ancora finito. Quindi ho dovuto provare e, non so, interpretarla in modo diverso, giusto?. Ho dovuto affrontare gli stessi temi affinché fosse interessante per me, credo, e potenzialmente per il pubblico. Dovevo solo affrontarlo da un punto di vista diverso in modo che non fosse ripetitivo”.

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Fonte: CB