Edoardo Leo al Social World Film Festival: “La cultura non va lasciata ai margini”
“Uno Stato che funziona deve sostenere il cinema, così come sostiene altri settori dell’imprenditoria di questo Paese. Non dobbiamo farci convincere che i fondi, i finanziamenti, le produzioni servano solo a ‘tre attori e due registi’. Il cinema è fatto da centinaia di professionisti. Ed è una cosa che non possiamo perdere. E non parlo solo di cinema. Parlo anche del teatro, della lirica, dell’opera. Sono pezzi della nostra cultura e della nostra umanità. Se li abbandoniamo perché “non producono profitto”, abbiamo completamente sbagliato missione. Non tutto deve generare denaro. Alcune cose devono generare benessere. Devono far star bene le persone. Quando una persona frequenta il cinema o il teatro, si arricchisce. E questa è una ricchezza che dobbiamo continuare a coltivare, insieme”.

A dichiararlo è stato Edoardo Leo durante la serata in suo onore nella 15a edizione del Social World Film Festival, la Mostra Internazionale del cinema sociale diretta dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo, al termine del quale ha ricevuto il premio alla carriera, per 30 anni di attore, regista e sceneggiatore, culminati nell’ultima stagione che lo hanno visto protagonista del film Follemente di Paolo Genovese che è stato poi proiettato al termine dell’incontro nell’Arena Fellini di Vico Equense. Il festival proseguirà fino a domenica 29 e vedrà arrivare in Penisola Sorrentina ancora gli ospiti internazionali Abel Ferrara, Giancarlo Esposito e Matt Dillon, quest’ultimo anche padrino di questa edizione.
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