Edoardo Costa parla per la prima volta dopo lo scandalo: “Ringrazio l’accanimento di Striscia la Notizia”

Edoardo Costa, nonostante la rabbia provata inizialmente, oggi ha voglia di dire "Grazie" a Striscia la Notizia e al patron Antonio Ricci: ecco perché!

Dopo anni di totale silenzio , Edoardo Costa ha finalmente rotto il silenzio. Il popolare attore di soap l’ha fatto attraverso una recente intervista rilasciata ai microfoni di Il Corriere delle Sera, in cui ha raccontato la sua nuova vita (vive tra Los Angeles e Miami e svolge l’attività di life coach attraverso una piattaforma digitale) e del suo nuovo progetto The Change, libro in cui racconta la sua storia tra cui la vicende giudiziaria che l’ha riguardato. Nel 2008, per chi non lo sapesse, Costa è finito al centro di una lunga inchiesta del tg satirico di Canale 5 Striscia la notizia sulle somme raccolte tramite la sua associazione Ciak, destinate ai Paesi poveri. Il processo che ne è scaturito l’ha condannato per appropriazione indebita.

Edoardo Costa rompe il silenzio dopo lo scandalo

Edoardo Costa; cinematographe.it

A distanza di 15 anni dall’inizio dell’inchiesta di Striscia la Notizia, Edoardo Costa ne è tornato a parlare, dichiarando: “L’accanimento mediatico di Antonio Ricci? Non me lo sapevo spiegare. Da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia. Con la mia associazione Ciak avevo fatto cose straordinarie: ho costruito un asilo in Senegal, aiutato le onlus in Afghanistan, Kenya, Brasile, India. Mi sono fatto aiutare da persone esterne per realizzare libri fotografici e calendari, pagandole in nero. Mancavano le ricevute di 180 mila euro versati a loro in cinque anni. I reati fiscali sono caduti in prescrizione. I miei legali hanno rintracciato chi ha ricevuto i pagamenti in nero e ci sarà una revisione del processo. Ma, allora, avevo perso tutto: la mia scuola, due agenzie, due case di produzione, la mia onlus, i miei libri sono andati al macero”.

Il clamore mediatico scaturito dall’inchiesta, ha portato Edoardo Costa a provare “rabbia e un fortissimo desiderio di vendetta, anche perché a soffrire erano anche i miei genitori, mia sorella e miei nipoti”, ma l’attore ringrazia Antonio Ricci: “Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi. Il cambiamento può arrivare in mille modi, da un problema di salute, un lutto. Nel mio caso, perdendo la reputazione”. Della sua vita di prima, restano la popolarità e anche un lato oscuro, quello della droga: “Spingevo sull’acceleratore: di giorno lavoravo, poi c’erano la palestra, i meeting, gli eventi, le ospitate in tv. La droga era parte del gioco, quell’additivo che ti permetteva di farcela”.