Easy Rider: in arrivo un reboot? Si parla di fase di sviluppo per il progetto

Il classico di Dennis Hopper potrebbe vedere un reboot nei prossimi anni.

Easy Rider è uno dei film più iconici e discussi di sempre: si parla di una pellicola leggendaria e pioniera di un genere che avrebbe spopolato negli anni successivi ad Hollywood, senza forse mai raggiungere altrettanto successo di critica e pubblico. Il film di Dennis Hopper è senza dubbio un cult ed un grande classico del cinema americano: non averlo visto, insomma, è un grande affronto alla settima arte. Gli ultimi decenni hanno visto il reboot di molti classici altrettanto importanti ed iconici nella storia del cinema.

Tuttavia, non tutti sono stati accolti con grandissimo calore: secondo l’opinione di molti, i film sono figli della proprie epoca e si dovrebbe cercare di rinnovare la poetica piuttosto che rimettere in scena antichi successi. Nonostante molti reboot abbiano da aggiungere al materiale originale, andare a toccare una pietra miliare della cinematografia mondiale è sempre un’operazione delicata. Cosa pensano dunque i fan di un reboot del classico Easy Rider? Ecco cosa si sa finora al riguardo!

Easy Rider: tutto ciò che si sa sul reboot in fase di sviluppo

Easy Rider reboot fase di sviluppo - cinematographe.it

Finora, si sa davvero poco del progetto in fase di sviluppo. Appare quasi certo, tuttavia, che la pellicola tornerà nelle sale cinematofragiche con un reboot che proporrà una nuova versione della storia raccontata 1969.


A produrre il progetto saranno Kodiak Pictures, Defiant Studios e Jean Boulle Groupe, che hanno ottenuto i diritti per realizzare un nuovo adattamento di Easy Rider. L’opera originale aveva Dennis Hopper alla sceneggiatura e alla regia, mentre le star del film erano attori assolutamente indimenticabili della loro epoca: Peter Fonda e Terry Southern. Nel cast del progetto c’era anche un giovane Jack Nicholson. Il produttore del reboot è Maurice Fridda, che ha comunicato a Variety: “Il nostro obiettivo è di sfruttare la controcultura e la libertà narrativa che il film originale ci ha lasciato, e dare ai giovani contemporanei un film che dia una seria attenzione alle loro controculture e sfide“.

Fonte: Variety