Dwayne Johnson: “The Smashing Machine non è un film di combattimenti, ma un film sulla vita”

Alla premiere losangelina di The Smashing Machine, Dwayne Johnson spiega come il film di Benny Safdie non sia un semplice film di combattimenti ma un film sulla vita

Tra le prove attoriali più sorprendenti dell’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia, c’è senza alcun dubbio quella di Dwayne Johnson in The Smashing Machine, il primo film diretto da Benny Safdie dopo la seprazione artistica con il fratello Josh. L’ex wrestler, noto con il ring name di The Rock, interpreta qui il lottatore di arti marziali miste Mark Kerr, una delle figure più importanti della storia dell’UFC, nel corso della sua travagliata vita. La star di Hollywood si discosta dunque dai progetti action che lo hanno reso famoso per dedicarsi a un progetto più intimo, offrendo quella che secondo molti è la prova attoriale migliore della sua carriera.

Dwayne Johnson, alla premiere di The Smashing Machine di Los Angeles, spiega come il film di Benny Safdie non sia un semplice film di combattimenti ma un film sulla vita

Dwayne Johnson Cinematographe.it

Intervistato da Deadline sul red carpet della premiere statunitense del film che si è recentemente tenuta a Los Angeles, Dwayne Johnson ha spiegato questa sua visione particolarmente intima del film che lo vede protagonista, accompagnato da Emily Blunt che interpreta qui Dawn Staples, la compagna di Kerr. “Mark Kerr faceva i combattimenti, ed era fantastico in quello” ha spiegato l’attore. “Ma questo film non riguarda i combattimenti, questo è un film sulla vita.

La vita di Mark Kerr rappresenta più o meno quella di tutti noi, ma non nel senso di ‘oh, lui è il più grande lottatore del mondo’, ma più dal punto di vista di ‘oh, lottato contro le pressioni degli altri e ha cercato dei modi per gestire questa pressione’” ha poi continuato Dwayne Johnson. “Lui si è dovuto scontrare con il costante dolore e ha dovuto gestire una dipendenza dagli antidolorifici. Ed è stato travolto da tutto questo. A un certo punto, lui era il più grande lottatore del mondo, ma poi ha perso. Ed è stato molto difficile per lui accettare questa sconfitta.

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Fonte: Deadline