Dune – Parte 2 è stato rimandato al 2024?

A causa dello sciopero degli attori il sequel con Timothée Chalamet e Zendaya potrebbe essere rimandato al 2024.

Il 2023 rischia di concludersi senza l’arrivo nelle sale di Dune – Parte 2, secondo alcune fonti.
Il seguito del blockbuster del 2021 di Denis Villeneuve è attualmente atteso nei cinema a novembre, tuttavia, un recente report riporta che potrebbe subire un ritardo a causa dello sciopero di attori e sceneggiatori attualmente in corso a Hollywood.

Fino a quando non verrà raggiunto un accordo tra i sindacati e gli Studios, gli attori non parteciperanno alla promozione dei loro prossimi film. Il report, da Deadline, ha affermato che questo è il motivo per cui la Legendary Pictures sta considerando di rimandare l’uscita di Dune – Parte 2, dal 3 novembre (l’1 in Italia) a una data ancora da definire del 2024, prima che il suo prossimo round di marketing inizi a settembre. Tuttavia, questa affermazione è stata messa in dubbio da IMAX.

L’amministratore delegato Richard Gelfond ha affermato che i capi dello Studio “mi hanno detto che quell’articolo non è vero”, aggiungendo: “Credo fortemente che la data non si sposterà”. Gelfond ha suggerito che il regista Denis Villeneuve potrebbe non essere d’accordo nello sprecare i soldi già spesi per la campagna marketing del suo film. Ha tuttavia riconosciuto che, un possibile ritardo nell’uscita del film, sarebbe dovuto all’impossibilità delle sue star – specialmente i protagonisti Timothée Chalamet e Zendaya – di promuovere il film, ma ha suggerito che sarebbe rischioso rinunciare a quella che sarà un’esclusiva di sei settimane sugli schermi IMAX questo novembre.

“Senza mancare di rispetto a Timothée Chalamet, ma sareste in grado di rimediare alla perdita dell’uscita IMAX di sei settimane?”, chiede Gelfond. “Avete intenzione di recuperare il costo del capitale e di spostarlo in un anno ancora incerto in cui non avete idea con quali film vi dovrete scontrare, quando non avete praticamente concorrenza in questo momento sul mercato? Non ha davvero alcun senso”.

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