Drusilla Foer esce dall’ospedale dopo una grave malattia: “stavo per lasciarci le penne”

Drusilla Foer racconta la dura battaglia contro la polmonite, annunciando anche il suo ritorno: riprenderà gli impegni teatrali di settembre.

Dopo un’ardua battaglia contro una polmonite bilaterale che l’ha costretta al ricovero in ospedale per diversi mesi, Drusilla Foer è finalmente tornata a casa. Ma ci sono stati dei momenti da incubo, in cui temeva davvero che fosse giunta la sua ora. Ora rassicura rassicurato i suoi fan con un video sui social in occasione della Pasqua, ritraendosi sorridente e in buone condizioni, seppur ancora convalescente.

Drusilla Foer è tornata a casa dopo il ricovero in ospedale per una polmonite: le prime parole ai fan

Drusilla Foer è tornata a casa dopo il ricovero prolungato in ospedale - Cinematographe.it

Nella clip condivisa in rete, Drusilla Foer (al secolo Gianluca Gori), 56 anni, ha raccontato l’esperienza della malattia con la sua rinomata ironia e schiettezza. “È stata un’esperienza importante”, ha esordito. Dunque, con un pizzico di sarcasmo ha aggiunto: “Stavo per lasciarci le penne, le piume. Fa più Folies Bergère”, in riferimento al teatro parigino.

Seppur a malincuore, Drusilla Foer ha dovuto sospendere gli impegni teatrali alla fine di febbraio, onde evitare di peggiorare la già delicata situazione clinica. Su raccomandazione dello staff medico che l’ha seguita, ha convenuto che fosse essenziale allentare i ritmi, pena il ventilato rischio di un crollo nel quadro di salute. Tuttavia, la speranza di rivedere Drusilla Foer sul palco è più forte che mai. Difatti, l’artista ha annunciato il comeback a partire da settembre.

Nel frattempo, Drusilla Foer ha desiderato esprimere delle parole di ringraziamento ai sostenitori, rimasti vicini in un momento tanto delicato. Senza perdere la fiducia, hanno cercato in tutti i modi di farle sentire che non era sola nella battaglia. “Ho sentito veramente tante anime mandarmi dei pensieri buoni”, ha commentato. Inoltre, ha riservato un pensiero ai medici, al personale sanitario dell’ospedale di Careggi a Firenze: l’hanno salvata, accolta, accudita.

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