Donald Trump vuole riaprire Alcatraz (ed è tutta colpa di Clint Eastwood)

Donald Trump vuole riaprire Alcatraz dopo aver visto Fuga da Alcatraz in TV.

In un annuncio sorprendente – e decisamente surreale – Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di riaprire Alcatraz e trasformarla in una prigione di massima sicurezza per “i criminali più spietati e violenti d’America”. Ma la parte più bizzarra? L’ispirazione del piano sembrerebbe arrivare da un film del 1979: Fuga da Alcatraz con Clint Eastwood.

donald trump Alcatraz cinematographe.it

Il proclama è stato pubblicato domenica sera su Truth Social, la piattaforma social dello stesso Trump. Nella dichiarazione, il presidente ha scritto: “Per troppo tempo l’America è stata afflitta da criminali viziosi, violenti e recidivi, la feccia della società… Ecco perché oggi ordino al Bureau of Prisons, al Dipartimento di Giustizia, all’FBI e al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale di riaprire un’Alcatraz sostanzialmente ampliata e ricostruita.”

A quanto pare, l’idea sarebbe scaturita poche ore dopo che WLRN, un’emittente affiliata PBS nel sud della Florida (inclusi Palm Beach e Mar-a-Lago), ha trasmesso per ben due volte Fuga da Alcatraz nel fine settimana: sabato sera e poi nuovamente domenica mattina. Il tempismo ha suscitato più di un sospetto: Trump avrebbe quindi elaborato una politica penitenziaria basandosi su un film vecchio di 46 anni, trasmesso – ironia della sorte – da PBS, una rete che lui stesso ha spesso criticato come “propaganda radicale e woke”.

La Casa Bianca ha evitato di commentare direttamente il legame tra la visione del film e la proposta di Trump. Ma l’assurdità della situazione non è passata inosservata sui social e nei media, tra chi ironizza sulla “politica da salotto” dell’ex presidente e chi esprime preoccupazione per la serietà con cui vengono prese decisioni potenzialmente drastiche per il sistema giudiziario.

Alcatraz, chiusa ufficialmente nel 1963, è oggi un’attrazione turistica, simbolo della durezza del sistema penitenziario americano del passato. Riaprirla implicherebbe investimenti enormi e un cambio radicale nella filosofia della detenzione – ma soprattutto, l’idea sembra nascere più dal mito cinematografico che da una reale strategia penale. Forse più che un piano concreto, si tratta dell’ennesima trovata mediatica destinata a infiammare la base elettorale. Ma il fatto che un film trasmesso su PBS possa aver ispirato un annuncio presidenziale la dice lunga sul confine sempre più sottile tra spettacolo e politica nella narrazione trumpiana.

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Fonte: HR