Decreto Cinema Italiano: approvata la riforma per le quote TV
Il CdM ha approvato il Decreto sul Cinema Italiano che porterà più produzioni nostrane ed europee sul piccolo schermo. Coinvolti anche Netflix e Amazon.
Un importante decreto sul cinema italiano sul piccolo schermo è appena stato approvato dal Consiglio dei Ministri, mirato a riformare le norme che tutelano la promozione di opere europee e italiane da parte di coloro che forniscono servizi di media audiovisivi.
Modificato rispetto al suo ingresso in Consiglio, il decreto (appendice della Legge Cinema) prevede che almeno una volta alla settimana, in prima serata, le emittenti private trasmettano in TV almeno un film o una fiction italiane su ogni canale tv, mentre la RAI dovrà garantirne almeno due. La riforma spinge anche sull’innalzamento degli investimenti obbligatori nelle produzioni italiane ed europee, con un graduale passaggio dal 10 al 15% per le TV private e dal 15 al 20% per la televisione pubblica.
Al cambio di rotta dovranno attenersi anche i colossi dello streaming Netflix e Amazon, con la Commissione europea che vorrebbe le due piattaforme garanti di un numero minimo di produzione comunitarie incluso nelle loro offerte, investendo parte dei loro ricavi nella realizzazione di contenuti originali, al pari degli Stati membri. L’anno fissato per l’entrata a regime è il 2020. Dario Franceschini, ministro della Cultura (nella foto che apre l’articolo), ha definito il decreto un passo necessario per valorizzare la creatività e il cinema italiano. La riforma era stata inizialmente accolta da varie critiche, ma con il sostegno dei produttori indipendenti dell’Anica e dell’associazione 100autori, la riforma ha superato abilmente gli ostacoli sul proprio cammino.
Ad appoggiare il decreto anche registi italiani quali Gabriele Salvatores e Daniele Luchetti.