Daniel Day-Lewis, il grande ritorno non convince la critica

Il ritorno del grande Daniel Day-Lewis nel film del figlio, Anemone (che verrà presentata in anteprima alla 23ª edizione di Alice nella città), ha lasciato la critica con l'amaro in bocca.

Daniel Day-Lewis è tornato. E già questa, da sola, sarebbe una notizia da prima pagina. L’attore tre volte premio Oscar, celebre per il suo metodo rigoroso e per i suoi ritiri teatrali degni di un eremita shakespeariano, è riapparso al New York Film Festival con il nuovo film Anemone. Peccato che la critica, invece di stendere tappeti rossi, si sia spaccata in due.

Annunciato nell’ottobre 2024 e girato sotto la direzione del figlio Ronan Day-Lewis, Anemone segna il ritorno dell’attore otto anni dopo Il filo nascosto. Non solo: è anche la sua prima volta come sceneggiatore. Un evento doppio, dunque, che avrebbe potuto brillare… ma che parte con un tiepido 64% su Rotten Tomatoes, giusto la sufficienza per guadagnarsi il bollino “fresco”. Un passo indietro notevole rispetto al 91% di Il filo nascosto e all’89% di Lincoln.

Daniel Day-Lewis Anemone cinematographe.it

David Rooney di The Hollywood Reporter sottolinea che “l’intensità magnetica del tre volte premio Oscar rimane intatta”, ma aggiunge che la performance “finisce per dare profondità a un dramma altrimenti carente”, con una regia “che confonde l’atmosfera con la sostanza”. Tradotto: Daniel è sempre Daniel, ma il film… un po’ meno.

Owen Gleiberman di Variety non ci gira intorno: Anemone sarebbe “un film deludente, aridamente pretenzioso e statico”, tutto fotografia artistica e poco cuore. Il ritorno dell’attore, secondo lui, è “regressivo”, quasi fosse un cameo pudico più che un vero rientro. Bilge Ebiri di Vulture affonda con eleganza: “Con le sue immagini ultraterrene e la violenza generazionale, Anemone doveva essere compatto e preciso come un diamante, invece è largo e inerte”. Touché.

Non mancano però le voci entusiaste. Damon Wise di Deadline lo definisce “un film che non vive nell’ombra di nessuno”, sottolineando come Ronan Day-Lewis riesca a gestire il peso delle aspettative paterne con sorprendente naturalezza. Caralynn Matassa di CBR, pur criticando la trama poco originale, elogia “la chimica tra Day-Lewis e Sean Bean” e “l’intensità delle interpretazioni”, pur ammettendo che “il film non è quello perfetto per un ritorno trionfale”.

Daniel Day-Lewis spiega perché ha deciso di tornare

Durante la première al New York Film Festival, Day-Lewis ha spiegato i motivi del suo rientro, con la consueta ironia disarmante: “A quanto pare sono stato accusato due volte di essere andato in pensione… ma non mi verrebbe mai in mente di usare quella parola”. Ha raccontato di essersi sentito spinto a tornare perché desiderava lavorare con suo figlio Ronan: “Fin da bambino sentivo di avere una vocazione… ho solo deciso di prendermi un po’ di tempo per staccare”. E con un sorriso amaro ha aggiunto: “Probabilmente è ridicolo tornare dopo aver annunciato il ritiro, ma sarebbe stata una decisione ancora più ridicola negarmi la possibilità di lavorare con nuove persone”.

Il film sarà presentato in anteprima alla 23ª edizione di Alice nella città, sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 15 al 26 ottobre. Negli Stati Uniti, Anemone debutterà il 3 ottobre, mentre la distribuzione italiana non ha ancora una data ufficiale.