Dan Rivera e la morte inquietante a soli 54 anni: l’investigatore del paranormale era in tour con la bambola Annabelle

Tra spettri e misteri, Dan Rivera ha vissuto cercando risposte. Ora è lui il mistero.

Dan Rivera se n’è andato. Per sempre. L’investigatore del paranormale, volto noto per chi bazzica l’ambiente dei misteri e degli spiriti inquieti, è stato trovato morto il 13 luglio in una stanza d’albergo a Gettysburg, Pennsylvania, all’età di 54 anni. La notizia è stata data dalla New England Society for Psychic Research, l’organizzazione di cui Rivera faceva parte da tempo e con cui portava avanti il suo lavoro sul campo.

La morte di Dan Rivera, investigatore del paranormale legato alla bambola Annabelle

Dan Rivera è morto mentre era in tour con la bambola Annabelle - Cinematographe.it

A trovarlo è stata la polizia locale. Non si registrano segni di violenza o dettagli sospetti. Per ora si parla di cause naturali, ma gli accertamenti sono ancora in corso. Quel che è certo è che Dan si trovava lì per una delle tappe del tour Devil on the Run, un evento itinerante dedicato al mondo dell’occulto e – più nello specifico – alla bambola Annabelle, la stessa resa celebre dai film della saga The Conjuring.

Rivera portava con sé una copia della famigerata bambola, una versione Raggedy Ann, identica a quella originale custodita nella casa-museo dei coniugi Warren. La sua missione? Far vivere ai partecipanti un’esperienza da brividi, raccontando storie vere e aneddoti raccapriccianti, mescolando folklore e testimonianze raccolte in anni di ricerche.

Dan Rivera è morto mentre era in tour con la bambola Annabelle - Cinematographe.it

Il 14 luglio, l’organizzazione ha pubblicato un post su Facebook: “È con profonda tristezza che annunciamo l’improvvisa scomparsa del nostro caro amico e collaboratore, Dan Rivera”, ha scritto Chris Gilloren, uno dei capi investigatori. “Dan credeva davvero in ciò che faceva. Educare, condividere, ascoltare. Era gentile, appassionato. Mancherà a tutti”.

Chi l’ha conosciuto lo descrive come un convinto ricercatore della verità. Che fosse suggestione, fede o qualcos’altro, Rivera ci credeva e questo, nel mondo degli scettici e dei cinici, non è poco. Ora resta il vuoto. E una bambola che – secondo qualcuno – preferisce non restare sola troppo a lungo.

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