Coronavirus, Will Smith: ”Mi sento responsabile a causa di Io Sono Leggenda”

Will Smith crede di avere delle responsabilità sulla disinformazione della gente sul Coronavirus. La causa? Il suo ruolo in Io Sono Leggenda!

Will Smith ha rivelato di sentirsi seriamente responsabile sulla disinformazione della gente sul Coronavirus, a causa del suo ruolo in Io Sono Leggenda

È stato il grande successo della stagione cinematografica 2007/08 con i suoi 585 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Ancora oggi Io Sono Leggenda, con protagonista Will Smith, è uno dei film di fantascienza più visti e apprezzati per gli amanti del genere e non. Con l’emergenza Coronavirus e la quarantena quasi globale che ne è scaturita, negli ultimi giorni in molti lo hanno recuperato o visto per la prima volta, soprattutto per le similitudini tra la realtà che oggi viviamo e la trama del film, costruita interamente sulla pandemia generata da un virus.

Will Smith, Cinematographe.it

Coronavirus, Will Smith: ”Mi sento responsabile a causa di Io Sono Leggenda”

Nelle ore successive alla notizia della positività di Tom Hanks al Coronavirus, Io Sono Leggenda è entrato in tendenza su Twitter. Durante un’intervista nel programma televisivo Red Table Talk condotto da sua moglie Jada Pinkett-Smith, Will Smith, ha ripensato, non a caso, al film, dichiarando di sentirsi responsabile della disinformazione sul Coronavirus:

Ho voluto essere presente, perché nel 2008 ho girato Io sono leggenda. Quindi mi sento responsabile in gran parte della disinformazione su questo virus. Mentre mi stavo preparando al ruolo, il mio personaggio era appunto un virologo, ho avuto la possibilità di andare al Centro per il controllo e la prevenzione delle Malattie. Ho avuto l’opportunità di sviluppare una comprensione di base della nozioni fondamentali che riguardano virus e agenti patogeni, cosa che ha cambiato il mio modo di guardare il mondo. Ci sono dei concetti fondamentali che le persone non riescono a capire. Quindi, quello che voglio adesso è avere l’opportunità di parlare delle basi, e poi di passare la parola agli esperti. Immaginate che un nostro ospedale locale è attrezzato per gestire circa 40 pazienti con difficoltà respiratorie nello stesso momento in circostanze normali. Ma se dovessero presentarsene 50 contemporaneamente, dieci di loro non potrebbe ricevere cure. Il tasso di mortalità aumenterebbe notevolmente. Questo è ciò che si intende per ingolfamento del sistema.