Cinzia Leone parla dell’allontanamento da cinema e tv e della malattia: “Quando metà del tuo corpo è morto è dura”

In una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, Cinzia Leone si è raccontata a 360° gradi, soffermandosi sulla sua carriera e la sua malattia.

Qualcuno la ricorda per La TV delle ragazzeScusate l’interruzioneAvanzi e Tunnel, altri magari per i suoi ruoli in film come Parenti serpenti e Selvaggi. Ciò che conta è che Cinzia Leone, da anni, è sparita sia dal piccolo che dal grande schermo. L’attrice romana, nel corso di una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, ne ha spiegato i motivi, parlando tra le altre cose anche della sua malattia.

Cinzia Leone parla dell’allontanamento da cinema e tv e della malattia

Cinzia Leone; cinematographe.it

Cinzia Leone è stata colpita, il 21 dicembre del 1991, da aneurisma congenito all’arteria basilare e un conseguente ictus. “Sono trent’anni che vado a dormire sperando che la notte mi porti qualcosa di bello. E quella notte è arrivata, mi ha riportato me stessa intera. Quando metà del tuo corpo è morto, diventa dura. Ma non mi sono mai arresa, il cerchio della malattia è chiuso, sconfitto. Negli ultimi anni aveva cominciato a tremarmi la voce ogni volta che parlavo, poi ho scoperto che ero proprio io a chiudere il passaggio dell’aria per non far vibrare le corde vocali. Evidentemente avevo bisogno di rappresentare me stessa come un’attrice senza voce. Poi l’altra sera, all’incontro in seno al Festival della Salute Mentale, organizzato dalla cooperativa Manser per un imprenditoria umanizzata, ho fatto un pezzo che amo particolarmente, Il vagone silenzio”, ha raccontato l’attrice.

Alla domanda “Ma lei perché è sparita dal piccolo schermo?“, Cinzia Leone ha risposto: “Io sono sparita nel silenzio più assoluto dalla trasmissione Tunnel, un enorme successo del ’94, senza che nessuno abbia scritto una parola, come se fossi evaporata. Per dieci anni sono stata completamente fuori da tutto. Da tutto. Nel 2005 ho partecipato al premio Massimo Troisi che si teneva a San Giorgio a Cremano, con un intervento comico che il pubblico aveva apprezzato molto“. Sulla libertà degli artisti al giorno d’oggi, l’attrice è stata chiara: “C’è una libertà condizionata da un politically correct che è servito soprattutto a garantire protezione a un sistema non più disposto a essere criticato o dileggiato da una visione satirica. Sul fatto che non sia necessario offendere sono d’accordo, ma la satira è un altra cosa”.