Christopher Nolan sullo sciopero SAG e WGA: “non lavorerò finché non finirà”

Il regista britannico si mostra solidale nei confronti degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood.

Christopher Nolan si unisce in solidarietà alle associazioni dei WGA (Writers Guild of America) e SAG (Screen Actors Guild).

A due giorni dalla premiere a Londra di Oppenheimer, in cui il suo cast a dovuto lasciare la prima in quanto lo sciopero era stato ufficialmente messo in atto, il regista parlando con BBC ha spiegato perché non lavorerà finché la situazione non si sarà risolta.

Christopher Nolan contro i grandi studios: “non hanno ancora offerto compensi adeguati”

Christopher Nolan Sag sciopero - Cinematographe.it

Il celebre regista britannico che ha visto la promozione del proprio film messa in stallo a seguito dello sciopero dei due più grandi sindacati dell’industria cinematografica americana, ha detto a riguardo alla sua decisione di non lavorare in futuri progetti: “No, assolutamente. È molto importante che tutti capiscano che siamo in un momento cruciale nelle relazioni tra persone cha lavorano ed Hollywood.”

Questo non riguarda me, non riguarda le star del mio film“, ha spiegato il regista. “Questo riguarda gli attori [intende quelli che non sono grandi celebrità, che solitamente guadagnano poco], riguarda gli sceneggiatori che sono staff dei programmi televisivi, che cercano di crescere la loro famiglia, di portare il cibo in tavola.”

Il regista ha anche spiegato la difficile in cui la maggioranza degli attori e degli attori a Hollywood vengono pagati misere cifre, e senza i compensi dovuti dalle ri-messe in onda o in streaming dei lavori a cui hanno partecipato e contribuito. Nolan ha detto degli Studios: “questo nuovo mondo dello streaming, un mondo dove non lasciano le licenze per i loro prodotti ai broadcasters [canali televisivi], ma si tengono [i prodotti] per loro.

Non hanno [i grandi studios] ancora offerto di pagare in modo adeguato i membri dell’associazione, ed è importante che lo facciano. Penso che nessuno vorrebbe uno sciopero, non si vuole un’azione generale a livello dell’industria. Ma ci sono momenti in cui è necessario. E questo è uno di quei momenti.

Inoltre, vi è da considerare che negli ultimi tempi si è visto un trend in cui i siti streaming cancellano del tutto i prodotti film o televisivi dal loro catalogo, in modo che non ve ne sia più traccia. Un’azione scioccante considerando che facendo così da nessun’altra parte tale contenuto è visibile; una decisione che in molti pensano sia un modo per non dover pagare chi ha lavorato al progetto, una volta che il film non esiste non è più necessario dover pagare ulteriormente chi lo ha creato e realizzato. Per spiegarvi meglio: un film che viene messo su un sito streaming continua a guadagnare finché vi ci rimane, in quanto le persone continuando a guardare creano visualizzazioni e pertanto profitto. Profitto che deve essere diviso ovviamente con chi a creato tale prodotto mediale, ma cancellando dalle piattaforme totalmente un film, i creatori non solo non sono più compensati per quello che hanno creato, ma vedono svanire il proprio lavoro.

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