La biografia, la carriera e il privato di Kazuki Takahashi, fumettista giapponese morto in mare a 60 anni, noto soprattutto per Yu-Gi-Oh!

Dal lavoro al privato, ecco chi era il fumettista Kazuki Takahashi, principalmente noto per aver realizzato il manga (e quindi serie animata) Yu-Gi-Oh!

Kazuki Takahashi, il creatore della serie manga nipponica Yu-Gi-Oh, è morto all’età di 60 anni. Secondo quanto riferisce il Japan Times, il suo corpo è stato rinvenuto mercoledì mattina, con addosso dell’attrezzatura per lo snorkeling al largo di Nago, una celebre muta turistica, nella prefettura di Okinawa. Attualmente sono in corso le indagini atte a stabilire la causa del decesso. L’improvvisa scomparsa ha spezzato il cuore di milioni di fan, ma chi era? E perché ha lasciato un’eredità artistica tanto importante? Scopriamolo insieme.

Kazuki Takahashi e il fenomeno mondiale di Yu-Gi-Oh!

Yu-Gi-Oh! The Dark Side of Dimensions

Nato a Tokyo il 4 ottobre del 1961, Kazuki Takahashi iniziò la carriera nel 1982, all’età di 21 anni. Il debutto sulla scena avvenne quattro anni più avanti con un adattamento di Go-Q-Choji Ikkiman sul magazine Weekly Shonen, ma realizzò la sua prima opera originale solo nel 1990, quando Tokio no Taka venne pubblicata nell’edizione speciale della popolare rivista Weekly Shonen Jump.

Comunque, il successo bussò alla porta con Yu-Gi-Oh!, creato nel 1996. All’epoca del debutto trattava qualsiasi tipo di gioco, senza limitarsi alle carte. Nei piani iniziali doveva essere un manga horror. Per un po’ di tempo evitò di concentrarsi su un singolo passatempo, ritraendo, invece, Yugi e compagni intenti a provare tutto il possibile e immaginabile: dai giochi con i dadi a quelli da tavolo, fino ai bambini intenti a pugnalarsi le mani usando banconote per mettersi in salvo. In effetti, la versione originale era maggiormente incentrata sullo spirito vendicativo presente in Yugi. Il ragazzino puniva gli sconfitti con sadiche “penalità”, quali far credere a un bimbo che la spazzatura fosse un mucchio di soldi, o semplicemente fulminare qualche povero malcapitato.

Non sorprende, perciò, la radicale svolta di Yu-Gi-Oh! nel momento in cui passò sui teleschermi sotto forma di cartone animato, focalizzato sulle sfide di carte, diventate un business da miliardi di dollari di merchandising, rilasciate prima da Bandai e poi da Konami. Stando ai piani di partenza si sarebbero viste esclusivamente nella puntata d’apertura. Tuttavia, il forte consenso di pubblico indusse a cavalcarne l’onda. Mentre il manga originale andò avanti fino al 2004, la storia – incentrata su un ragazzino impegnato a risolvere un antico enigma – si trasformò in anime, videogiochi, action figure e, appunto, il gioco di carte collezionabili in grado di rivaleggiare in termini di popolarità con Pokemon e Magic: The Gathering.

Takahashi Kazuki

Figurine e anime – i quali, comprendendo gli spin-off, hanno superato quota 800 episodi – continuano a essere realizzati, sebbene Kazuki Takahashi non abbia avuto un ruolo attivo nella loro produzione. Andò, però, avanti a supervisionare il manga, successivamente al termine di quello originale.

Nel 2013, sulle pagine di Weekly Shonen Jump uscì Drump, basato su un nuovo gioco di Takahashi. Per il suo impatto su milioni di bambini, egli ricevette l’Inkpot Award del Comic-Con International nel 2015, in onore del suo contributo. Nel 2018 rilasciò la breve striscia The Comiq in Weekly Shonen Jump. Dal punto di vista privato sul web girano voci su una presunta relazione con l’artista Ramuki Takahashi, ma sembrano prive di fondamento, in quanto non esistono prove a suffragio della tesi.

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