Cannes 2025: gli artisti denunciano il silenzio su Gaza. Binoche si sfila dalla lettera
La 77ª edizione del Festival di Cannes si apre sotto il peso di una delle crisi internazionali più gravi degli ultimi decenni: il genocidio a Gaza. Alla vigilia dell’inaugurazione ufficiale, un appello firmato da decine di grandi nomi del cinema mondiale risveglia la Croisette e segna un momento di forte presa di posizione collettiva del mondo dell’arte.

“Noi, artisti e personalità della cultura, non possiamo restare in silenzio mentre a Gaza è in corso un genocidio” — si legge nel testo pubblicato su Libération, che uscirà nell’edizione cartacea di mercoledì 14 maggio, e rilanciato anche da Variety. Tra i firmatari ci sono icone come Pedro Almodóvar, Richard Gere, Tilda Swinton e Steve McQueen, uniti in un appello che denuncia il silenzio di larga parte del mondo occidentale e dell’industria culturale rispetto al dramma umanitario in Medio Oriente. Secondo quanto riportato dall’AFP, l’obiettivo della lettera è chiaro: rompere l’indifferenza e riportare l’attenzione su un conflitto che miete vittime civili ogni giorno.
Ma a colpire è anche un’assenza: Juliette Binoche, presidente della giuria di quest’anno, sarebbe stata inizialmente tra i firmatari dell’appello. Tuttavia, il suo nome non compare tra i 34 resi pubblici su Libération (a fronte dei 380 firmatari totali). Interrogata durante la conferenza stampa inaugurale sul perché non abbia firmato, l’attrice francese ha preferito non rispondere, chiudendo l’argomento con un laconico: “Non posso rispondere”. Un silenzio che molti hanno interpretato come significativo, specie alla luce della sua figura centrale in questa edizione del Festival. La sua scelta, o rinuncia, divide: c’è chi la legge come prudenza istituzionale, chi come un’occasione mancata per lanciare un messaggio forte da un palco globale.
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