Caffeina del mondo: tutto quello che c’è da sapere del documentario sul Futurismo italiano

Troppo veloce per la scuola. Troppo vivo per il museo.

Avete presente quando vi sparate un caffè talmente forte da frullarvi il cervello e tutto sembra più chiaro, più veloce, più vivo? Ecco, il documentario Caffeina del mondo fa esattamente questo. Solo che non parla di bar e tazzine, ma di Futurismo: quel movimento artistico che, più di cento anni fa, ha ribaltato l’arte, la scrittura, il modo di vivere.

Caffeina del mondo: il documentario di Giordano Bruno Guerri sul movimento futurista

Tutto quello che c'è da sapere su Caffeina del mondo - Cinematographe.it

La figura cardine? Filippo Tommaso Marinetti: lo chiamavano proprio “la caffeina d’Europa”. Non stava mai fermo, scriveva, agitava folle, urlava che bisognava distruggere i musei e glorificare le macchine. E il documentario ne offre una lucida testimonianza.

Girato tra Roma e il Vittoriale degli Italiani, mescola quadri, statue, musica, e voci narranti da pelle d’oca. Invece della solita lezione di storia con voce monotona e immagini sgranate, l’opera ruggisce: si respira la velocità, l’odore del ferro, il rumore dei motori. Il Futurismo torna carne viva, pulsante, connesso ai temi di oggi: intelligenza artificiale, scienza, corpi modificati. È un cortocircuito: passato e futuro intenti ad abbracciarsi e prendersi a pugni insieme.

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Alla regia, Giordano Bruno Guerri adotta un approccio diretto, privo di convenevoli o mezzo verità. Il Futurismo viene mostrato per quello che è: un’idea folle, estrema, spesso contraddittoria, ma dannatamente viva. E, anche se non tutto quanto generato è stato positivo (la vicinanza al fascismo, ad esempio, non viene ignorata), il documentario scansa la trappola del politicamente corretto: sbatte in faccia agli spettatori le luci e le ombre. Un lavoro da mostrare nelle scuole, nei centri culturali, ovunque ci sia bisogno di una sveglia. Perché il Futurismo è una scarica elettrica, un pugno nello stomaco. E noi, forse, ne abbiamo ancora bisogno.

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