Bruce Willis e quel primo sintomo della malattia a cui la moglie non diede peso
La moglie di Bruce Willis ha rivelato qual è stato il primo sintomo della demenza frontotemporale di cui l'attore è affetto da diversi anni ormai.
Ospite del podcast Next Question di Katie Couric, Emma Heming – moglie della star di Hollywood Bruce Willis – è tornata a parlare della demenza frontotemporale e dell’afasia progressiva primaria di cui l’attore è affetto ormai da qualche anno e che lo ha costretto a ritirarsi dalle scene. La donna, sposata con la star dal 2009, ha rivelato qual è stato il primo sintomo – piuttosto insospettabile – della malattia.
La moglie di Bruce Willis svela qual è stato il primo sintomo della malattia dell’attore

Emma Heming ha spiegato che il primo sintomo della demenza frontotemporale di Bruce Willis è stato un semplice balbettio. “Mai avrei pensato che fosse un sintomo di demenza precoce. Bruce aveva sofferto di balbettio da bambino, e improvvisamente è ricomparso. Mai avrei pensato che fosse un sintomo di demenza precoce…“, ha dichiarato la donna. Conscia di quanto vissuto, la moglie dell’attore ha lanciato un appello. “Se a 40, 50 o 60 anni vedi una persona cambiare drasticamente – nel linguaggio, nel comportamento o nella personalità – ricorda che è un segnale che qualcosa nel cervello non va e va indagato… le parole non venivano più naturali. Era confuso, e anch’io mi sentivo disorientata. Sapevo che c’era qualcosa che non tornava, ma non riuscivo a definirlo. A un certo punto devi prendere il toro per le corna. Conosci la persona che ami meglio di chiunque altro: è giusto farsi sentire, andare dai medici, pretendere risposte“.
La moglie di Bruce Willis, in seguito, ha risposto alle critiche per aver deciso di ricoverare l’attore in una casa separata ad hoc con il personale infermieristico che si occupa di lui giorno e notte. “La verità è che queste opinioni sono così rumorose. Se non hai fatto esperienza di tutto questo, non hai voce in capitolo. Sapevo che condividendo la nostra storia si sarebbero creati due schieramenti, da una parte chi ha solo un’opinione e dall’altra chi ha esperienza reale. È questo che i caregiver devono affrontare: il giudizio e le critiche degli altri. Troppo spesso i caregiver vengono giudicati in fretta e ingiustamente da chi non ha vissuto questo percorso o non si è mai trovato in prima linea”, ha dichiarato la donna.