Bella Ramsey difende le categorie di genere agli Emmy: “È importante preservare il riconoscimento per le donne”
La star di The Last of Us Bella Ramsey (they/them) affronta l'argomento delle categorie gender-neutral nei premi cinematografici e televisivi.
Bella Ramsey, star della serie HBO The Last of Us, è intervenuta nel dibattito sulle categorie di genere nei premi televisivi e cinematografici, esprimendo una posizione sorprendentemente sfumata e riflessiva. Ospite dell’ultimo episodio di The Louis Theroux Podcast, Ramsey – che si identifica come non-binary e utilizza i pronomi they/them – ha difeso l’esistenza delle categorie “miglior attore” e “miglior attrice” nei principali riconoscimenti, come gli Emmy.
“Non ho la risposta e vorrei che ci fosse un modo semplice per aggirare il problema, ma penso che sia davvero importante avere una categoria femminile e una maschile”, ha detto Ramsey. La riflessione arriva in un momento in cui diversi premi, tra cui i Gotham Awards e gli Independent Spirit Awards, hanno scelto di eliminare le categorie distinte per genere a favore di riconoscimenti gender-neutral.

Ramsey, nominata agli Emmy come miglior attrice in una serie drammatica per l’acclamata interpretazione di Ellie in The Last of Us, ha spiegato che pur non identificandosi come donna, non ha vissuto la candidatura nella categoria femminile come un affronto: “Ho un istinto viscerale del tipo ‘Non è proprio giusto’ quando mi chiamano attrice. Ma non la prendo troppo sul serio… non mi sembra un attacco alla mia identità.”
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La star ha anche provato a immaginare una possibile via alternativa, suggerendo categorie come “miglior interpretazione in un personaggio femminile”, ma ha riconosciuto i limiti di una simile proposta, in particolare per chi interpreta personaggi non binari. Ramsey ha voluto anche chiarire la propria identità: “Non sono non-binary per essere di tendenza. Sono cresciuto più come un bambino che come una bambina. Mi sono sempre definito un maschiaccio, ma non è che fossi una ragazza mascolina. Sono sempre stato un po’ una via di mezzo. Al momento non sento di avere accesso alla femminilità.”
La voce di Bella Ramsey si inserisce in un dibattito ancora aperto su come rendere le premiazioni più inclusive senza cancellare spazi di rappresentazione storicamente importanti, in particolare per le donne in un’industria che per decenni le ha messe ai margini. Con la loro consueta sensibilità, Ramsey ha ricordato che l’equilibrio tra inclusività e riconoscimento non è semplice, ma va perseguito con cura e ascolto.