Asian Film Festival: confermata a Roma la 17ª edizione
L'Asian Film Festival 2020 è stato confermato e si svolgerà a Roma alla Casa del Cinema. Ecco le date e alcuni film da non perdere.
Alla Casa del Cinema di Roma si svolgerà l’Asian Film Festival del 2020: uno straordinario viaggio nell’affascinante cinema e cultura asiatici
27 anteprime, 8 film che festeggiano il centenario del cinema filippino, 3 cortometraggi e 10 Paesi che partecipano alla 17ª edizione dell’Asian Film Festival. Dal Giappone all’Indonesia, dalla Corea del Sud alla Malesia, dalle Filippine a Hong Kong, dalla Cina alla Thailandia e dal Taiwan al Vietnam, un viaggio nell’Asia orientale alla scoperta del cinema e della cultura propria di questi luoghi. La manifestazione si terrà a Roma, alla Casa del Cinema di Villa Borghese dal 30 luglio al 5 agosto 2020, sia nella sala interna che nell’arena allestita all’esterno. Diretto da Antonio Termenini, il Festival presenta una ricca selezione del meglio del cinema asiatico indipendente, con molte opere prime di registi emergenti e una grande attenzione ai giovani talenti. Il Festival quest’anno presenta una serie di pellicole legate a temi come l’adolescenza, la violenza e i rapporti interpersonali, ad esempio nel film filippino Battered Husband, nell’horror malese Walk with Me, o nel film storico vietnamita The Third Wife, presente anche un focus sulla marginalità come scelta esistenziale, narrata nelle opere cinesi Intimacy e From Tomorrow On I Will, ma anche della malattia nel film di Guang che tratta l’autismo, o di una tormentata tossicodipendenza, come in The Paradise.
Tra le 8 produzioni che comporranno la sezione che festeggerà i 100 anni del cinema filippino sono presenti The Halt di Lav Diaz, un film della durata di 4 ore e 40 minuti, presentato alla 72ª edizione del Festival di Cannes, ma che non è mai stato distribuito. La pellicola è ambientata in un futuro prossimo simile al presente, con uno stile cupo e provocatorio. Altra opera presente tra queste è Kaputol, di Mac Alejandre che realizza un film basato sui contrasti: tra passato e futuro, realtà e finzione, una storia nella storia che racconta di una dolorosa scomparsa e dalla forza della speranza. Durante la serata di chiusura sarà invece presentato il film di formazione Kalel, 15 di Jun Lana che racconta di un’adolescenza complicata negli slum di Manila.
La giornata di sabato 1º agosto dell’Asian Film Festival sarà interamente dedicata al cinema sud coreano, e verranno proiettati 4 lungometraggi e un cortometraggio: Second Life di Park Young-ju e Our Body di Han Ka-ram, entrambi esordi di due registe, rispettivamente sul tema dell’adolescenza e della maturità di una donna; Jesters: The Game Changers di Kim Joo-ho, opera storica che racconta di un gruppo di acrobati che vengono ingaggiati dal re per aiutarlo a migliorare la sua immagine pubblica, un’allegoria attuale che rappresenta l’importanza del consenso e delle false verità. Sarà presentato, infine, anche il recente Space, Time and Human, di Kim Ki-duk, metafora dei problemi etici e giudiziari che ha avuto il regista.
Per quanto riguarda il Giappone, nelle serata d’apertura dell’Asian Film Festival sarà proiettato First Love di Takashi Miike, film che, tra action e dolcezza, riflette sulla condizione degli emarginati e degli outsider. Anche il film di chiusura proviene dal Giappone: A Girl Missing di Koji Fukada, già presentato ai maggiori festival internazionali, che racconta una storia di colpa e redenzione. Per il genere horror sarà presentato anche Sadako, che segna il ritorno di Hideo Nakata con un nuovo film della saga di The Ring. Da Hong Kong arriveranno Apart, di Chan Chit-man, che tratta le rivolte del movimento degli ombrelli del 2014 e le recenti proteste, e Tracey di Jun Li e I Miss You When I See You di Simon Chung, due toccanti film sulle tematiche LGBTQ e di ricerca della propria identità locale.