Anthony Hopkins: “mi pento di aver detto che non mi importa nulla di mia figlia Abigail”

“Mi dispiacerà sempre di averla ferita”: Hopkins guarda in faccia il dolore e ripensa al gelo con cui ha parlato della figlia.

Non è mai troppo tardi per fare mea culpa. A 87 anni, Anthony Hopkins apre le porte di una memoria mai pacificata in We Did Ok, Kia, il suo nuovo libro, dove affronta anche i temi più spinosi, tra famiglia e carriera. Una parte dolorosa del libro riguarda Abigal, la figlia 57enne frutto del primo matrimonio, con cui ha smesso di avere rapporti da decenni. E oggi, ripensando a certe sue dichiarazioni passate, il premio Oscar fa un’ammissione di colpa.

Anthony Hopkins sul rapporto con la figlia Abigail: “La mia porta è sempre aperta”

Anthony Hopkins si pente di aver detto che non gli importa nulla di sua figlia Abigail - Cinematographe.it

“Non so se è viva, se si è sposata, se ha avuto figli. E non mi importa”. Correva il 2018 quando pronunciò queste parole a Radio Times, attirando, come inevitabile che fosse, l’interesse di tabloid di mezzo mondo. Se ci ripensa, Anthony Hopkins prova un senso di vergogna: definisce l’uscita “deplorevole” e a posteriori se la sarebbe risparmiata.

“Sì, l’ho detto. Sì, ho parlato di mia figlia con freddezza. Ma non era odio, era un riflesso appreso. Mio nonno era così: vai avanti, niente lacrime. Ho replicato la sua durezza. Non è una giustificazione, ma è la verità”.

Anthony Hopkins riesplora l’abbandono familiare. Abigail non mi ha mai perdonato. E non la biasimo”. Nonostante non avesse avuto scelta all’epoca, riconosce di aver provocato sofferenza: “Mi dispiacerà sempre di averla ferita lasciando la famiglia. Spero che sappia che la mia porta è sempre aperta”.

Negli anni ha scelto la via dell’indifferenza. “Non ho idea se ho nipoti. Le famiglie si dividono. La vita è fredda”, dichiarava. Oggi sembra un altro uomo, forse più in pace con sé stesso. Abigail Hopkins, che ha a sua volta seguito le velleità artistiche, preferisce barricarsi dietro al silenzio, mentre Anthony scrive: “Ho fatto del mio meglio. Ma forse non è bastato”.

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