Anthony Delon sulle idee suicide del padre Alain: “sono solo storie che leggiamo sui giornali”

Uno dei figli del mitico attore francese ha voluto fare chiarezza su una situazione decisamente pesante.

Anthony Delon è un famoso attore francese, in particolare figlio del leggendario Alain Delon e di Nathalie Delon, entrambi attori. Non deve quindi stupire che anche Anthony ha deciso di seguire la strada della recitazione. Nato in particolare a Los Angeles il 30 settembre 1964, il suo debutto effettivo nel mondo dell’intrattenimento è avvenuto nel 1986, apparendo all’interno di Una spina nel cuore di Alberto Lattuada per poi essere al centro di altri progetti come Cronaca di una morte annunciata (1987), La verità sull’amore (1997), Deserto di fuoco (1997), Petite copine (2000), Mensch (2009). Purtroppo, recentemente, proprio il divo è tornato sotto i riflettori per una faccenda molto controversa che riguarda il padre, oramai anziano.

Anthony Delon ha raccontato la sua verità a Verissimo, da Silvia Toffanin

Anthony Delon - Cinematographe

È da tempo, infatti, che i media riportano diverse informazioni preoccupanti sulla salute di Alain Delon con anche la possibilità che lo stesso attore voglia provare a suicidarsi. Oltre tutto questo, c’è anche un altro problema ovvero una lotta interna tra i due fratelli maschi della famiglia Delon, Anthony e Alain-Fabien contro la più giovane, Anouchka con anche la badante (autodefinitasi compagna) dell’attore, Hirom Rollin, che invece sostiene che i figli abbiano provato ad uccidere il padre. Una matassa che è stata in parte sbrogliata da Anthony durante la recente apparizione a Verissimo, su Canale 5 (come riporta ANSA):

“Mio padre non starebbe pensando di farla finita, “sono solo storie che leggiamo sui giornali.
Poi certo è vero che in Francia purtroppo è uscita un’intervista con un medico che gli ha parlato e a cui ha detto che era stanco di vivere ma tutti noi possiamo attraversare uno di quei momenti nella nostra vita e soprattutto in vecchiaia. È un po’ stanco. Lo vedo due o tre volte a settimana, quando vado da lui in campagna e riusciamo un po’ a parlare. È un conflitto famigliare triste di per sé che è nato perché volevo rispettare la volontà di mio padre di restare a Douchy dove ha deciso di morire e ha costruito la sua cappella, dove vuole essere sotterrato. Invece mia sorella vuole portarlo in Svizzera. Ma se vuole rimanergli vicino può venire lei in Francia. Non ci ha proprio denunciato, è qualcosa che ha detto il suo avvocato. Sono delle manipolazioni mediatiche, dichiarazioni per far parlare la stampa. Per ora non ho denunciato nessuno, ma lo farò, ma non certo rivolgendomi contro la mia famiglia. Sono obbligato a denunciare Hiromi perché ha dichiarato qualcosa di molto pesante… sono tutte persone pazze.”

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Fonte: ANSA