Anna Nicole Smith: com’è morta la ex coniglietta di Play Boy? Dal body shaming al tragico (e misterioso) epilogo

Un'infanzia traumatica, un matrimonio fortemente criticato e una depressione causata da un grave lutto: ecco il racconto della parabola discendente della modella Anna Nicole Smith.

Nel 1993 venne eletta Playmate dell’anno – ovvero la Coniglietta dell’anno – sulla rivista Playboy, diventando una vera e propria icona mondiale grazie alla sua bellezza esplosiva. Anna Nicole Smith, pseudonimo di Vickie Lynn Hogan, ha vissuto quello che in molti definiscono il “classico sogno americano“: raggiungere il successo e la popolarità partendo dal nulla. Ma la vita della “Marilyn Monroe texana” è stata anche piena di sciagure che, forse, sono state un indizio del suo destino tragico.

Come è morta Anna Nicole Smith?

L’ 8 febbraio 2007, Anna Nicole Smith fu trovata priva di sensi nella sua stanza dell’Hard Rock Cafe and Casino di Hollywood, Florida. Morì durante il trasporto in ambulanza verso il Memorial Regional Hospital. Le circostanze del decesso rimasero avvolte nel mistero per qualche settimana, finché le autorità competenti non dichiararono ufficialmente che la Smith morì per un collasso in seguito all’uso eccessivo e contemporaneo di almeno nove sostanze diverse (compreso il metadone), che lei consumava abitualmente per combattere la depressione, l’insonnia e i dolori. Una profonda depressione che iniziò a travolgerla sei mesi prima. Il 10 settembre 2007, tre giorni dopo aver messo alla luce la sua secondogenita Dannielynn, suo figlia Daniel, che le era stato vicino durante il parto, morì a soli 20 anni in circostanze dubbie, probabilmente a causa di un abuso di alcool e droga.

La vita di Anna Nicole Smith è stata difficile fin da subito, visto che suo padre l’abbandonò quando era ancora in fasce. Ma non solo. Da bambina fu vittima di abusi e a diciotto anni  era già in fuga da un marito violento, con un figlio di soli tre mesi al seguito. Nell’ottobre del 1991, mentre si esibiva allo strip club “Gigi’s” di Houston come spogliarellista, conobbe l’imprenditore James Howard Marshall II con il quale si sposò il 27 giugno 1994: lei aveva all’epoca 26 anni e lui 89! La loro differenza d’età suscitò non solo l’ilarità di molti comici e giornalisti, ma anche la rabbia di E. Pierce Marshall, figlio di Marshall, che dal giorno delle nozze non rivolse più la parola né al padre né tanto meno alla Smith. J. Howard Marshall morì quattordici mesi dopo le nozze, il 4 agosto 1995, lasciando ad Anna Nicole Smith tutto il suo patrimonio. La questione dell’eredità innescò una feroce battaglia legale, trascinata in diversi tribunali statunitensi, arrivando persino alla Corte Suprema degli Stati Uniti con il nome di Marshall contro Marshall. La modella non riuscì mai ad ottenere il patrimonio del marito vista la sua prematura scomparsa.

Anna Nicole Smith è stata anche una delle prime vittime dell’ormai (purtroppo) celebre body shaming. Negli ultimi anni della sua vita si sottopose a diversi interventi chirurgici. Per gestire i postumi delle molte operazioni, iniziò ad abusare di antidolorifici che la fecero ingrassare. I media iniziarono a deriderla definendola “grassa, troppo grassa“.