Angelina Jolie e quella eccezionale esperienza cosparsa di api: l’attrice non si è potuta lavare per una settimana [FOTO]

Tra le iniziative volte a sensibilizzare sull’importanza delle api per l’ecosistema mondiale, un’azione ha catturato l’attenzione del pubblico a livello globale: l’attrice Angelina Jolie ha posato con dozzine di api vive per un servizio fotografico del National Geographic in onore della Giornata Mondiale delle Api.

Angelina Jolie non ha potuto fare il bagno per 7 giorni prima dello shooting? La verità dietro le informazioni circolate sul web

La fotografia, diventata virale sui social media all’inizio di aprile 2024, ha mostrato Angelina Jolie perfettamente immobile, ricoperta da uno sciame di api, con l’intento di mettere in luce l’importanza di questi insetti per la nostra natura.

Mentre la foto ha suscitato domande e commenti sulle circostanze della sessione fotografica, è importante distinguere la verità dai falsi miti che hanno circolato online riguardo al processo che ha portato alla creazione dello scatto.

Contrariamente alle affermazioni che circolavano sui social media, Angelina Jolie non ha effettivamente evitato di fare il bagno per sette giorni prima del servizio fotografico con le api vive. Nell’intervista che ha accompagnato il servizio fotografico sul National Geographic, l’attrice ha dichiarato di non aver fatto la doccia per tre giorni, non sette, prima della sessione. Questo per minimizzare gli odori estranei che avrebbero potuto confondere le api durante la sessione fotografica.

Il fotografo Dan Winters, colui che ha scattato le foto, ha spiegato che la sicurezza era una priorità durante la sessione. Mentre Jolie è stata circondata da api per 18 minuti senza essere punta, tutti gli altri presenti sul set, tranne lei, hanno indossato tute per proteggersi.

Il servizio fotografico è stato concepito come un omaggio alle api e agli apicoltori di tutto il mondo, in occasione della Giornata Mondiale delle Api delle Nazioni Unite. Come dichiarato nell’intervista, il fotografo si è ispirato all’iconico ritratto di Richard Avedon del 1981 di The Beekeeper, usando lo stesso feromone che il fotografo ed entomologo aveva formulato per il ritratto di Avedon esattamente 40 anni prima.

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