10 anni senza Amy Winehouse: cronologia e antefatti di una morte costellata di controversie

Le successive testimonianze portarono a galla tanti dettagli importanti

Nella notte del 23 luglio, l’ultima della sua giovane vita (finita a 27 anni), Amy Winehouse passò il tempo davanti al computer, come ipnotizzata dalle videoclip dei suoi successi di YouTube. Nel mentre beveva vodka, in tali quantità da superare di cinque volte il limite accettato per chi guida. E fu proprio tale eccesso a provocarle la morte, secondo quanto ha accertato l’autopsia.

Amy Winehouse: presagi funesti

Amy Winehouse sul palco

A fornire ulteriori dettagli sulle ultime ore di Amy Winehouse è poi stato il bodyguard, Andrew Morris, che ha testimoniato all’udienza finale dell’inchiesta sulle cause e le circostanze dei tragici avvenimenti. La guardia del corpo diceva di avere con l’artista un rapporto da “fratello e sorella”. Quella sera si trovavano soli nella residenza londinese della Winehouse.

L’uomo ordinò una cena da asporto in un ristorante indiano del quartiere. Ed Amy Winehouse andò a mangiarsela da sola nella sua stanza. Pareva la stessa di sempre, non si comportava in maniera differente dal solito, ha dichiarato il bodyguard. Ma un dettaglio lo avrebbe forse potuto mettere sull’attenti: la musicista guardava sé stessa. Trascorse la serata su YouTube, con gli occhi sulle immagini dei video dei suoi pezzi. Morris ha ammesso che non era una sua abitudine.

Amy Winehouse cantante

Quando al mattino andò a verificare se fosse sveglia, la vide coricata sul letto e credeva dormisse ancora. Successivamente, a un secondo controllo, si accorse che era nella medesima posizione e proprio a quel punto finì per insospettirsi: le tastò il polso, non sentì alcun battito e notò varie bottiglie di vodka vuote nella camera. Ma era ormai troppo tardi per salvarla. Amy Winehouse aveva sconfitto la sua dipendenza dalla droga, ma pochi giorni prima del decesso aveva ripreso a bere parecchio.

In base ad alcune testimonianze, nella sua ultima settimana era svenuta in tre occasioni per eccesso di vodka. E la sera fatale era talmente ubriaca da aver pubblicato un delirante tweet. Eppure, stando al racconto di Cristina Romete, suo medico personale, che l’aveva vista il giorno precedente, Amy le disse espressamente che non intendeva uccidersi, non voleva morire. Era stata messa al corrente dei rischi corsi con l’alcol. Purtroppo, però, non ha saputo resistere alla tentazione e nessuno quella sera ebbe modo di aiutarla.

Leggi anche Sabrina Paravicini e la battaglia contro il tumore al seno, dalla diagnosi di morte al perché ha chiamato la parrucca Carlà