Amici miei e quell’inevitabile cambio di regia frutto di una sincera e profonda amicizia

L'amicizia tra due celebri registi che portò alla realizzazione di uno di uno dei film italiani più visti di sempre, Amici miei.

Amici miei, film italiano del 1975, primo e ineguagliabile di una saga cinematografica che continuerà nel 1982 e nel 1985, è ancora oggi, dopo più di 35 anni, uno dei film italiani più visti di sempre. Quando uscì divenne il film con il maggior incasso registrato al Box Office in tutta Italia, ed è considerato un classico intramontabile. Diretto dal grande Monicelli, uno dei più celebri registi italiani, e che si occupò anche della regia del secondo, comprendeva nel cast attore come Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio Del Prete e Adolfo Celi. Gli interpreti nei panni di 4 inseparabili amici fiorentini affrontano disagi e problemi di tutti i giorni prendendosi gioco di chiunque incontrino sul proprio cammino, tra questi anche il dottor Sassaroli che, in breve tempo, si unisce al gruppo diventandone uno dei membri fondamentali.

Amici miei e l’amicizia tra Pietro Germi e Mario Monicelli

Amici miei - cinematographe.it

Pietro Germi

Il film doveva essere in origine diretto da Pietro Germi, regista, sceneggiatore, attore e produttore televisivo italiano, considerato uno dei più importanti esponenti della commedia all’italiana. Germi e Monicelli si conobbero nel 1945 quando Monicelli lavorava come assistente alla regia, fu infatti con il ruolo di aiuto regia che collaborò con Pietro Germi al suo primo film, Il testimone. Tra i due si instaurò un legame profondo e duraturo. Monicelli fu l’unico che Pietro Germi volle vicino durante una crisi che lo colpì dopo la morte della moglie e fu proprio grazie a Monicelli che Pietro Germi riuscì a girare Signore & signori. “Credo di essere stato uno dei pochissimi amici con cui aveva davvero confidenza“, dichiarò Monicelli in un occasione. Il soggetto di Amici miei apparteneva infatti a Pietro Germi e fu lui stesso a chiamare l’amico per dirigerlo, essendo troppo provato da problemi di salute. Era il 1973 e l’anno dopo, a causa di un aggravarsi della cirrosi epatica, Pietro Germì morì all’età di 60 anni. Monicelli, per onorare l’amico e per tenere fede alla richiesta che Germi gli fece, decise di realizzare il film. Nei titoli di testa compaiono infatti sia la scritta “un film di Pietro Germi” che “regia di Mario Monicelli”. Uno degli interpreti, Gastone Moschin, sosteneva inoltre che il significato del titolo era da ricondurre all’addio al cinema di Pietro Germo: “amici miei, ci vedremo, io me ne vado”.

 

Leggi anche Avete mai visto Mario Monicelli da piccolo?