Al Bano si confessa: “Con Romina non è finita per via della scomparsa di Ylenia, so cos’è successo a mia figlia”

"Ho ricostruito quella notte ora per ora. Ho parlato con i testimoni", ha dichiarato Al Bano a Il Corriere della Sera.

In attesa di spegnere 80 candeline il prossimo 20 maggio, Al Bano ha ripercorso, sulle pagine de Il Corriere della Sera, le tappe più importanti della sua carriera e della sua vita, fatte di grande successi e grandi dolori, come la separazione con Romina Power e soprattutto la scomparsa della primogenita Ylenia.

Al Bano e il dolore eterno per la scomparsa di sua figlia Ylenia

Al Bano; cinematographe.it

Il matrimonio con Romina non è finito per la scomparsa di Ylenia. Da tempo lo sguardo di Romina non era più quello“, ha esordito Al Bano. “Era una ragazza straordinaria. Studiava al King’s College di Londra. Parlava inglese, spagnolo, francese, portoghese… Ci accompagnò negli Usa, a girare un docufilm, l’America perduta. Andammo da Los Angeles a New Orleans. E lì fece l’incontro fatale. Con gli artisti di strada. Ricordo un nero, si chiamava Masakela. Una sera la compagnia andò al cinema, ma io rimasi con Ylenia perché avevo notato qualcosa di strano. A un tratto cominciò a correre, e io dietro, lei gridava “Fermate quell’uomo, vuole farmi del male”, e quell’uomo ero io. Gridavo “Lasciatemi, è un problema di droga”. Mi seminò, la ritrovai il mattino alle 8. A sua madre disse che aveva rischiato la vita sulle acque del Mississippi“.

Poi andammo a Venice a trovare la zia di Romina, Anne, la sorella di Tyrone Power: una pittrice di animo gentile. Sembrava tornata la pace“, continua a raccontare Al Bano. “Al ritorno Ylenia mi dice: “Papà, ho deciso di scrivere un libro, e per farlo devo andare in Belize, la patria degli homeless”. Dissi “Va bene, ma prima ti devi laureare, manca poco”. Invece andò in Belize, visse in una capanna, un uomo la minacciò, lei si salvò prendendo in braccio un bambino. Così tornò a New Orleans. Diceva che non voleva frequentare gente di plastica“. Durante la notte del Capodanno 1994, Ylenia è scomparsa per sempre: “Ho ricostruito quella notte ora per ora. Ho parlato con i testimoni. Ho incontrato Masakela, che era stato pure in galera, ma negava di avere colpe. Ho interrogato l’ultima persona che l’ha vista, il guardiano del porto. Era seduta in riva al fiume, lui la avvisò: non puoi stare qui. Ma Ylenia non se ne andava. Il guardiano insistette, allora lei gli disse “Io appartengo alle acque” e si tuffò nel fiume, nuotando a farfalla. Lì capii che il guardiano stava raccontando la verità, perché Ylenia diceva quella frase da bambina prima di tuffarsi, e nuotava a farfalla. Ma il Mississippi non perdona. Romina non l’ha mai voluto accettare. Ma è andata così“.

Infine, Al Bano ha confessato di aver pensato seriamente al suicidio: “Non è che credo, io so che dio esiste. L’ho sentito molte volte. Così come ho sentito il diavolo. Dopo la scomparsa di Ylenia e la separazione con Romina, sono stato da solo per nove anni. Il dolore era terribile. Pensavo che Dio mi avesse abbandonato. E con il dolore cresceva una voce che diceva: “Al Bano eliminati. Al Bano falla finita”. Ho pensato al suicidio ma poi ho capito che era la voce del demonio. E ho sentito anche la presenza di Dio. Ho provato una pace profonda. Mi sono detto: chi sei tu per giudicare Dio? Ricordati che anche Lui ha perso un figlio“.