Afghanistan, la regista Sahraa Karimi: “Stanno arrivando per ucciderci”

"È una crisi umanitaria, eppure il mondo tace", si legge nella lettera scritta da Sahraa Karimi.

Sahraa Karimi ha lanciato un appello disperato per la crisi in Afghanistan: “Vieteranno ogni forma d’arte

La regista Sahraa Karimi ha pubblicato una lettera in cui chiede il sostegno delle comunità cinematografiche di tutto il mondo per proteggere gli artisti che si trovano attualmente in Afghanistan, mentre i talebani prendono il controllo del paese.

Karimi, direttore direttrice della società cinematografica nazionale Afghan Film, ha condiviso il suo appello Twitter, annunciando che i talebani avrebbero imposto uno stato strettamente islamico all’Afghanistan e avrebbero quindi cercato di punire tutti gli artisti. Nella lettera si legge:

Vi scrivo con il cuore spezzato e la profonda speranza che voi possiate unirvi a me nel proteggere la mia bella gente, in particolare i registi, dai talebani. Hanno massacrato la nostra gente, hanno rapito molti bambini, hanno venduto ragazze come spose bambine ai loro uomini. È una crisi umanitaria, eppure il mondo tace. Vieteranno ogni forma d’arte. Io e altri registi potremmo essere i prossimi sulla loro lista nera.

I talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan domenica, dopo essere entrati nella capitale del paese, Kabul. Ashraf Ghani, presidente del governo in carica, è fuggito dal Paese. Le truppe statunitensi sono state inviate all’aeroporto di Kabul per aiutare ad evacuare migliaia di persone che cercano di fuggire dal nuovo regime. Karimi ha continuato a pubblicare aggiornamenti sulla situazione in Afghanistan durante il fine settimana ed ha condiviso filmati di scene dall’aeroporto di Kabul di persone che cercano di fuggire in tutti i modi.

Sahraa Karimi è la prima e unica donna in Afghanistan ad aver conseguito un dottorato di ricerca in cinema. Il suo ultimo film come regista è stato Hava, Maryam, Ayesha, un dramma sulla gravidanza e l’aborto in Afghanistan, proiettato a Venezia nel 2019.