6 registi in 1 ora: Tarantino, Scott, Inarratu & co. a confronto

6 persone chiacchierano attorno ad un tavolo. Potrebbe essere una qualsiasi scena che si può osservare in un ristorante, ad un bar ma in questo caso no. Non sono 6 uomini qualsiasi, non parlano di calcio o di donne come ci si può aspettare, nonostante i toni divertiti e seriosi allo stesso tempo. Sono 6 registi e parlano di cinema. La settima arte, sempre più raffinata e tecnica, che nei discorsi di persone come Quentin Tarantino o Ridley Scott, assume il ruolo di trait d’union per conoscere, capire, approfondire e, perché no, anche giudicare. I 6 sono stati messi assieme dalla rivista statunitense The Hollywood Reporter (THR) come i “registi più rilevanti del 2015” e, oltre a Tarantino(The Hateful Eight) – decisamente il più chiacchierone – e Scott (Sopravvissuto – The Martian), sono: Alejandro G. Inarritu (The Revenant – Redivivo), Danny Boyle (Steve Jobs), Tom Hooper (The Danish Girl) e David O. Russell (Joy).

Un’ora di domande e risposte, moderate dal noto giornalista Stephen Galloway e dunque una piccola lezione di cinema che può essere ascoltata da tutti, che può interessare studiosi e semplici appassionati. Ciò che viene fuori da questa particolare intervista è la capacità di questi 6 personaggi, chi più e chi meno, di reinventarsi, di stupirsi, di essere curiosi ed incuriosire. Ognuno è interessato, ognuno è impegnato, ognuno ha qualcosa da insegnare e allo stesso tempo ha ancora voglia di imparare.

La regia è un mestiere filosoficamente in divenire, mette assieme forze triviali e intelletti raffinatissimi.

Inarritu, nel 2014 re indiscusso agli Oscar e nei maggiori festival grazie a Birdman, non ha mancato di ricordare come il valore primario di un prodotto filmico sia la comunicazione e l’espressione di concetti, valori e sentimenti. Ha raccontato, inoltre, di come sia stato sorprendente lavorare con Leonardo Di Caprio ( all’ennesimo odore di Oscar?).

Ridley Scott invece ha rivelato di come sia stato fondamentale il rapporto con Stanley Kubrick, il finale di Blade Runner infatti deriva da un rimpasto di ore e ore di riprese che Kubrick aveva effettuato dall’alto per Shining.

6 registi di grande calibro parlano di cinema a tutto tondo:

Il vulcanico Tarantino ha messo bocca un po’ su tutto e ha ripetuto, come già detto in passato, di non voler andare oltre la realizzazione di 10 film e di voler dedicarsi al teatro, segno della sua innegabile versatilità e apertura verso mondi distanti ma che gli possono essere particolarmente congeniali. Importanti riflessioni avvengono anche su come l’industria cinema sia effettivamente attiva in questi anni, come si muove, come si sposta, come si evolve. Le nuove piattaforme che guardano il futuro e cercano di sorpassarlo, le scritture invece che non si staccano dal passato. Nel complesso un’arte che nonostante le crisi non conosce mai vecchiaia.