La Cattedrale del Mare: le differenze tra la serie TV e il libro di Ildefonso Falcones

La Cattedrale del Mare, serie tv in arrivo su Mediaset, è l'adattamento del romanzo di Ildefonso Falcones. Ecco alcune differenze tra serie e libro

La Cattedrale del Mare, serie Netflix in uscita il 19 maggio 2020 anche su Canale 5, è tratta da uno dei capolavori della letteratura spagnola contemporanea, il romanzo omonimo di Ildefonso Falcones. La Cattedrale del Mare è il suo primo libro, successivamente ha scritto La Mano di Fatima e Gli eredi della terra, quest’ultimo che inizia come un seguito della storia narrata nel primo romanzo. La serie spagnola, show ad alto budget che ha impegnato 150 attori e oltre 2500 comparse, è uscita sulla piattaforma nel 2018 ed era prevista su Mediaset durante l’inverno del 2019, ma l’emergenza Coronavirus ne ha ritardato l’uscita posticipandola al palinsesto primaverile. Il libro, di più di 600 pagine, si può definire un romanzo storico, ma anche un racconto di formazione dove si segue la vita del protagonista Arnau nella Barcellona del 1300, dalla sua nascita fino all’età adulta, con tutte le difficoltà che le sue condizioni sociali e il suo passato gli hanno causato.

La Cattedrale del Mare: cosa sappiamo sulla serie in onda su Canale 5

Il tema di La Cattedrale del mare è proprio la conquista della propria libertà, un valore fondamentale per la vita, ancor più significativo negli anni in cui si svolge la storia. Vittima di sfruttamenti, umiliazioni, calunnie e imposizioni, quella di Arnau è una scalata sociale dove si intrecciano vicende personali come l’amore, l’amicizia, la famiglia e la generosità di un animo che sa cosa voglia dire la miseria e la povertà e che si schiera dalla parte di chi soffre. Pronto ad avere contro tutta quella nobiltà che vorrebbe continuare a godere di privilegi a sfavore del popolo, attraverso terribili usanze e costumi. È così che la vita di Arnau viene segnata per sempre da uno di questi abusi a cui si era abituati e ai quali bisognava solo obbedire e sottostare. Prevedeva cioè che la sposa potesse essere violentata, il giorno del suo matrimonio, dal signore locale e che, successivamente, potesse essere portata via dalla propria casa, assieme al figlio. Questo è il tragico incipit della storia che continua con la fuga di Bernat Estanyol, padre di Arnau, che con il piccolissimo figlio in braccio fugge dalle guardie armate del feudatario verso Barcellona.

La Cattedrale del mare: la trama della serie, molto fedele al romanzo di Ildefonso Falcones

La cattedrale del mare cinematographe.it

La serie La Cattedrale del Mare inizia esattamente allo stesso modo, stessa situazione e avvenimento. Uno dei pregi dello show è infatti la fedeltà al romanzo, del quale vengono riprese e rielaborate intere parti di dialogo. Le svolte narrative, per quanto possibili nella trasposizione da letteratura a cinema, vengono riportati e mostrati con la giusta attenzione, anche se non sempre con l’intensità che la penna di Falcones era capace di narrare. Ci sono due scene in particolare che nel libro hanno un impatto emotivo decisamente forte, come la punizione di Habiba e la decisione presa dalla madre di Joanet, miglior amico di Arnau. Due scene molto drammatiche e davvero difficili da dimenticare nel libro. Sono sequenze indubbiamente forti anche nella serie, ma l’attenzione ai dettagli, agli sguardi di chi ha assistito, ad esempio, alla punizione di Habiba, quello che ha provato Arnau e le reazioni di ciascuno di loro, vengono lasciati da parte, riportati in modo marginale. Raccontare tutto sarebbe stato impossibile, ma alcuni passaggi del libro avrebbero forse meritato una maggiore cura.

La Cattedrale del Mare: pregi e difetti della scenografia

La Cattedrale del Mare è indubbiamente un romanzo complesso da adattare per il piccolo schermo, ma i registi Jordi Frades e Salvador García Ruiz hanno fatto davvero un ottimo lavoro riuscendo a decidere cosa tralasciare e cosa riportare. Una differenza sostanziale sta nella scenografia: il libro di Falcones è molto attento, ai luoghi, agli ambienti, soprattuto agli interni, così come ai lavori dell’epoca. Dettagli sulle mansioni dei conciatori e dei banchieri che vedevano decine di uomini a lavoro. Così come i materiali usati per le vesti, per i pagliericci su cui i ceti più poveri dormivano e gli utensili usati per cucinare e pulire. Una descrizione dei particolari che poteva essere descritta con un lavoro di scenografia, arricchendo le numerose scene di interni con una maggiore attenzione anche semplicemente al set sullo sfondo. Questa scelta ha sicuramente penalizzato una serie che poteva anche essere uno spaccato storico sulla vita quotidiana nella prima metà del 1300.

La Cattedrale del Mare: nel passaggio dal libro alla serie cambia il rapporto tra Arnau e la prima moglie Maria

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Un’altra differenza tra romanzo e serie tv è nel rapporto tra Arnau e la prima moglie Maria. Un matrimonio combinato pieno però di affetto tra i due: Maria dolce, giovane e inesperta che cerca di in tutti i modi di essere una buona moglie e Arnau che, tra bugie e pentimenti, cerca di darle tutto ciò di cui ha bisogno, cercando di non tradire mai la sua fiducia. Una relazione complessa che getta Arnau, dopo la morte di Maria a causa della peste, in una situazione di disperazione e sconforto, deciso a non volere più nessuna donna nella sua vita. Questo matrimonio e rapporto tra i due nella serie è molto diverso, ci sono pochissimi contatti, li si vede solo i primi giorni dopo le nozze, ancore due sconosciuti, e alla fine, durante la malattia di lei, al ritorno di Arnau dalla guerra. Mentre tra questi due avvenimenti c’è molto altro. Il rapporto si consolida e instaura lentamente, con un’evoluzione del personaggio di Arnau e dell’affetto che ha nei confronti di Maria. Un sentimento che, tra le pagine de La Cattedrale del Mare, è pieno di dolcezza e che nella serie non viene mostrato affatto.

Lo show si concentra molto di più sugli aspetti sentimentali, molto presenti anche nel romanzo, ma non così fondamentali come nella serie. Dalla storia con Aledis che inizia da sguardi e dita che si sfiorano impercettibilmente quando entrambi erano molto giovani. Un rapporto che esplode poi anni dopo quando si incontrano nuovamente. Nella serie tutto ciò è eccessivamente accelerato e i due iniziano molto presto una storia passionale e tormentata. Altre differenze tra i due prodotti riguardano alcuni momenti del racconto che nel libro sono più latenti e ovviamente dilatati, e che nella serie vengono maggiormente espressi ed esplicitati dai personaggi. Falcones si concentrava molto su alcune scene, capaci di incantare il lettore e di rimanere impresse nella sua mente, attraverso una scrittura che nella trasposizione cinematografica necessitava di essere vista più che raccontata.

La Cattedrale del Mare: nella serie c’è meno storia rispetto al romanzo

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La serie La Cattedrale del Mare riesce comunque a trasmette quell’emozione e intensità di alcuni momenti. Meno cenni storici e digressioni sulla situazione politica, economica e sociale di Barcellona che davano un taglio storico al romanzo, e per questo alcune battaglie e proteste non trasmettono quell’esplosione di energia ed emozioni che suscitavano nel romanzo. Ma meritano di essere citati alcuni dialoghi dello show davvero ben scritti e rappresentati: come il discorso sulla vergine Maria che Bernat fa ad Arnau, le corse che Arnau e Joanet fanno tra i vicoli di Barcellona alla ricerca della Chiesa di Santa Maria del Mar, l’incontro tra Joanet e sua madre, la rivolta guidata da Bernat Estanyol, il rogo degli eretici. Toccante e commovente il dolore di Arnau e Mar quando devono separarsi, così come il pentimento di Joan. Per non parlare della liberazione di Arnau da parte degli abitanti di Barcellona. O della visione della Chiesia Santa Maria del Mar ultimata. Ben espresso anche il desiderio di Arnau di conquistare la propria libertà, vendicarsi delle umiliazioni subite e, come i capitoli del libro, partire come Sevi della gleba, per diventare servi della passione, servi del destino, servi della nobiltà e poi, finalmente, liberi. Un capolavoro quello di Falcones, di cui la trasposizione televisiva merita comunque di essere vista.

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