In fiamme: la storia vera dietro alla serie TV Netflix

Scopriamo la storia vera dietro alla miniserie Netflix.

Il dramma spagnolo In fiamme, approdato su Netflix l’8 di settembre, era decisamente uno di quelli più attesi della stagione, anche perché la sua uscita coincide con l’uscita in contemporanea de Il caso Rosa Peral (o Rosa Peral’s Tapes), un’intervista carceraria incentrata sulla stessa vicenda. Questa docuserie segue l’intrigato triangolo amoroso sviluppatosi all’interno delle forze di polizia di Barcellona, che ha poi preso una svolta oscura ed è terminato con un efferato omicidio, realmente accaduto in Spagna nel 2017.

In fiamme cinematographe.it

E come spesso succede quando escono serie che sembrano o sono tratte da storie reali, molti fan del genere true crime si stanno ora chiedendo da dove è tratta questa storia e quali siano i dettagli del crimine a cui è ispirato In fiamme. Vediamo insieme alcune informazioni sulla storia vera del caso Rosa Peral.

In fiamme è basato su una storia vera?

Burning Body (titolo originale di In fiamme), la serie true crime uscita su Netflix l’8 settembre 2023, è una prospettiva aggiornata su una storia vera che sconvolse la Spagna nel 2017. La serie TV fa un ottimo lavoro nello spiegare come Rosa Peral (Úrsula Corberó), un’agente della polizia di Barcellona, abbia finito per essere l’artefice dell’omicidio del suo fidanzato, Pedro Rodríguez (Jose Manuel Poga), aiutata dal suo amante Albert López (Quim Gutiérrez). Il delitto è avvenuto realmente e su Internet è ancora possibile trovare alcuni articoli che ne parlano. Scopriamo insieme tutta la storia

Cosa si sa sul caso?

Rosa Peral a quei tempi non aveva una vita tranquilla. Era già separata dall’ex marito e litigava continuamente con lui per la custodia della figlia Sofía. Aveva una relazione con Pedro Rodríguez, ma le indagini hanno messo in mostra come questa fosse una relazione tossica. Rosa in precedenza aveva avuto anche una relazione con un altro collega, Albert López, con il quale aveva un tipo di relazione piuttosto “intermittente”.

Come mostra la serie TV In fiamme, Rosa Peral voleva una via d’uscita dalla sua situazione e, nella storia vera, finì per pianificare l’omicidio del suo compagno. Secondo i risultati delle indagini, Rosa ha manipolato il suo amante Albert López per farsi aiutare per commettere l’omicidio.

Le indagini cominciano con il ritrovamento dei resti della macchina e del corpo carbonizzati di Pedro. L’auto era stata lasciata vicino al bacino idrico di Foix, a un’ora di macchina dal centro di Barcellona, ma a seguito degli accertamenti degli investigatori è stato scoperto che Rodríguez era stato ucciso nella casa che condivideva con la sua compagna Rosa Peral nella località balneare di Vilanova i la Geltrú, nelle prime ore del 2 maggio 2017.

Non è stato possibile stabilire i dettagli precisi dell’omicidio perché il corpo è stato ritrovato completamente carbonizzato e Pedro è stato identificato solo grazie al numero di telaio del suo veicolo e dal frammento di una protesi che non si è distrutta quando l’auto è stata data alle fiamme.

Le prove contro i due erano impossibili da ignorare: Rosa Peral e Albert López avevano entrambi i telefoni con sé la notte in cui Pedro fu assassinato e dalle intercettazione dei loro dispositivi risultano molte telefonate tra Rosa e Albert nelle ore prima dell’omicidio. In più il sangue di Pedro è stato ritrovato nel seminterrato della casa che l’uomo condivideva con Rosa.

Dopo la morte di Pedro, Rosa Peral e Albert López hanno sostenuto una versione dell’evento orientata ad accusare l’ex marito di Rosa dell’omicidio.

Chi ha ucciso Pedro Rodríguez?

Rosa Peral e Albert López sono stati entrambi condannati per l’omicidio di Pedro Rodríguez. I due agenti di polizia della Guardia Urbana di Barcellona hanno ricevuto rispettivamente una condanna di 25 e 20 anni per il crimine di cui sono stati riconosciuti colpevoli.
Durante il processo, svoltosi tra febbraio e marzo, la corte ha ascoltato le diverse testimonianze venendo a conoscenza di come i due abbiano trascorso il giorno successivo all’omicidio a usare il cellulare di Rodríguez e a guidare la sua auto in vari luoghi che la vittima era solito frequentare, oltre a fermarsi a casa dell’ex-marito di Rosa per cercare di trascinarlo nelle indagini e renderlo un possibile capro espiatori .

I due hanno anche dichiarato che Pedro aveva avuto uno presunto scontro con l’ex marito di Rosa per motivi di gelosia, dichiarazione rilasciata nel tentativo di creare una spiegazione alternativa per la sua sparizione iniziale e per il conseguente omicidio.
Al processo, Rosa Peral e Albert López hanno finito per accusarsi a vicenda per salvarsi. Albert ha dichiarato che Rosa ha fatto tutto da sola e ha chiesto il suo aiuto solo per liberarsi del corpo di Pedro, mentre Rosa ha testimoniato che Albert, spinto dalla gelosia, era entrato in casa e aveva ucciso Pedro mentre lei si nascondeva con la figlia.

Alla fine di tutto le condizioni del corpo e le testimonianze contraddittorie hanno impedito al mondo di scoprire i dettagli dell’omicidio. Sappiamo solo che sia Rosa Peral che Albert López erano a casa di Rosa la notte dell’omicidio di Pedro, ma non sapremo mai se a commettere il delitto è stata Rosa, Albert o entrambi. Rosa Peral è stata condannata a 25 anni di prigione e Albert a 20 anni.

Leggi anche In fiamme: recensione della miniserie spagnola Netflix

Tags: Netflix