Doc – Nelle tue mani 2 oltre Pierdante Piccioni: tutte le storie vere dietro la fiction Rai
Spoiler alert! Ritorna con nuovi episodi, e già appassiona e fa discutere, DOC – Nelle tue mani, la fiction Rai, con Luca Argentero protagonista, ispirata a una vera storia di amnesia (e non solo).
Debutta la seconda stagione di DOC – Nelle tue mani ed è già boom di ascolti (addirittura in crescita rispetto alla prima stagione da record: + 5,62%). La fiction Rai con Luca Argentero nei panni del carismatico dottor Andrea Fanti, ex primario di Medicina generale rimasto vittima, dopo aver preso un colpo di pistola in testa, di una grave amnesia – ha dimenticato gli ultimi dodici anni della sua vita –, riprende la narrazione segmentandola in sedici episodi e confrontandosi con la dolorosa attualità del Covid (e delle sue conseguenze nella psiche dei medici). La realtà che tutti conosciamo entra nel mondo ovattato della fiction ed è impossibile evitare di farci i conti.
Lorenzo Lazzarini diventa il paziente 0
In DOC – Nelle tue mani 2, Lorenzo Lazzarini (Gianmarco Saurino), uno dei medici dello staff di Fanti, assume il ruolo di paziente zero, espressione con cui ci si riferisce al primo paziente individuato, studiato e sottoposto a terapie all’interno del campione della popolazione di un’indagine epidemiologica.
Il giovane medico che, come sapranno coloro che hanno visto i primi due episodi trasmessi in TV e disponibili su RaiPlay, non è riuscito a sopravvivere al Covid, potrebbe essere accusato di epidemia colposa, così come paventa lo stesso Andrea Fanti, il quale s’impegna a rimuovere le prove che inchioderebbero alle sue responsabilità il collega defunto, reo di aver continuato a lavorare nonostante la febbre e altri sintomi riconducibili all’infezione.
Benché oggi sia stato definitivamente individuato il paziente 0 in una donna milanese di 25 anni, a cui, a Milano, nel novembre 2019 era stata effettuata una biopsia sul tessuto cutaneo a causa di una dermatosi atipica poi ricondotta all’infezione, a lungo si è ritenuto che il paziente 0 fosse Mattia Maestri, in realtà soltanto il primo diagnosticato e non il primo infetto. Maestri, manager di azienda di 38 anni, si era presentato in ospedale a Codogno il 18 febbraio del 2020, per febbre alta e polmonite. Dopo aver rifiutato in un primo momento il ricovero, il 20 febbraio era entrato in terapia intensiva per restarvi, in gravi condizioni, per tre settimane.
Mattia Maestri, indagato senza conseguenze per epidemia colposa, come sappiamo, è infine guarito: un destino che non condivide con il personaggio della fiction che a lui e alla sua vicenda s’ispira.
Le altre storie vere di Doc 2: il personaggio del dottor Fanti è ispirato a Pierdante Piccioni
La serie tv deve molto anche alla storia di Pierdante Piccioni, un importante medico e scienziato che è stato a lungo primario del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi e di Codogno nonché docente dell’Università degli Studi di Pavia.
Piccioni, classe ’59, coinvolto dagli autori della serie in veste di co-sceneggiatore, nel maggio 2013, a seguito di un incidente sulla tangenziale di Pavia, entrò in coma e, quando si risvegliò, quel che ricordava era di aver appena accompagnato il figlio a scuola, nel giorno del suo ottavo compleanno, dunque nel 2001.
Gli ultimi dodici anni della sua vita sembravano cancellati del tutto dalla sua memoria: si trattava della conseguenza di una grave lesione alla corteccia cerebrale. Piccioni fu, quindi, costretto a ricominciare da capo: si rimise a studiare per recuperare ciò che aveva appreso negli anni inghiottiti dal buco di memoria e s’impegnò a ricostruire i rapporti, inevitabilmente compromessi, con colleghi e amici.
Casi clinici e intrecci sentmentali sono frutto d’invenzione
La serie, nella prima stagione, segue solo in parte fedelmente la traccia della vera storia:come Piccioni, anche Fanti, risvegliatosi dal coma, deve ripartire da (quasi) zero e può contare soltanto sul suo straordinario talento clinico e sulla volontà di rifondare il rapporto di fiducia che lo legava ai colleghi, in un primo momento sgretolatosi a causa dell’amnesia. Eppure, la situazione affettiva è per i due differente: il dottor Piccioni, al contrario del fittizio Andrea Fanti, al momento dell’incidente non era separato dalla moglie e non aveva perso nessuno dei due figli.
Tra gli altri elementi frutto d’invenzione, troviamo, inoltre, i numerosi e spesso complicatissimi casi clinici che il dottor Fanti, insieme al suo prezioso team, è chiamato a risolvere: l’ispirazione deriva in questo caso dal leggendario Dr. House e dal modello di clinico dal fiuto insuperabile che ha rappresentato nella storia dei medical drama. Anche le vicende personali che interessano e spesso legano tra loro i vari personaggi principali – Giulia, Lorenzo, gli specializzandi Alba, Riccardo, Elisa e Gabriel, l’ex moglie di Andrea, Agnese, e la figlia Carolina – dipendono da un’attività di scrittura originale, indipendente da ispirazioni esterne.