Briganti: la storia vera di Michelina De Cesare alla base della serie Netflix

La storia di Michelina Di Cesare è stata romanzata e idealizzata nel corso degli anni, diventando oggetto di leggende e narrazioni popolari.

La miniserie Netflix Briganti ha riportato all’attenzione del pubblico il fenomeno del brigantaggio nel sud Italia, ispirandosi liberamente a eventi storici e personaggi realmente esistiti. Tra questi, uno dei nomi più noti è quello di Michelina Di Cesare, una brigantessa il cui racconto di vita è stato ampiamente romanzato nella serie. Tuttavia, dietro il personaggio di Michelina si cela una storia vera e drammatica che merita di essere conosciuta.

Briganti Netflix - cinematographe.it

Michelina De Cesare: biografia della donna dietro il personaggio di Briganti

Nata il 28 ottobre 1841 a Caspoli, frazione di Mignano Monte Lungo, la protagonista di Briganti , Michelina, proveniva da una famiglia di braccianti e fin da giovane si trovò coinvolta in piccoli reati legati alla povertà e alla precarietà delle condizioni di vita nel Meridione italiano.

La sua vita prese una svolta significativa quando, nel 1861, sposò Rocco Zenga, ma rimase presto vedova l’anno successivo. È in questo periodo che entrò in contatto con Francesco Guerra, ex soldato borbonico e disertore dell’esercito italiano, diventando la sua compagna e unendosi alla banda di briganti di Rafaniello, di cui Guerra divenne il capo dopo la morte del precedente capobanda.

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La banda di Michelina operava principalmente nelle zone montuose intorno a Mignano, mettendo in atto azioni di guerriglia e compiendo furti e rapine per sopravvivere. Il brigantaggio, tuttavia, era un fenomeno complesso che coinvolgeva una serie di fattori sociali, politici ed economici, che vanno oltre la semplice criminalità.

Con la fine del Regno delle Due Sicilie e l’avvento del Regno d’Italia, il brigantaggio entrò in una nuova fase, con l’aggiunta di finanziamenti da parte del governo borbonico in esilio e degli ex murattiani indipendentisti, entrambi desiderosi di rendere il Sud ingovernabile per scopi politici diversi. Il brigantaggio fu quindi amplificato da una gestione brutale da parte del nuovo Stato italiano, che cercava di reprimere il fenomeno con la forza, contribuendo a creare un circolo vizioso di violenza e repressione.

La fine di Michela di Cesare e la descrizione dell’evento nei registri del Comando Generale

Michelina Di Cesare fu una delle vittime di questa violenta repressione. Il 30 agosto 1868, grazie all’aiuto di una spia, il generale Emilio Pallavicini di Priola riuscì a sorprendere Michelina nel sonno, uccidendola insieme ad altri membri della sua banda. Il corpo di Michelina, denudato e tumefatto, fu esposto nella piazza centrale di Mignano come monito per la popolazione.

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Il resoconto degli eventi, da cui si ispira anche Briganti, è documentato nei registri del Comando Generale delle Truppe per la Repressione del Brigantaggio nelle Province di Terra di Lavoro, Aquila, Molise e Benevento, denominato Distruzione della Banda Guerra, datato 6 settembre 1868.

Erano le 10 di sera, pioveva a dirotto ed un violentissimo temporale accompagnato da forte vento, da tuoni e lampi, favoriva maggiormente l’operazione, permettendo ai soldati di potersi avvicinare inosservati al luogo sospetto; da qualche tempo si stavano perlustrando quei luoghi accidentati e malagevoli perché coperti da strade infossate, burroni ed altri incagli naturali, già si perdeva la speranza di rinvenire i briganti, quando alla guida Giovanni De Cesare, (cugino di Michelina) venne in mente di avvicinarsi a talune querce che egli sapeva alquanto incavate, ed entro le quali poteva benissimo nascondersi una persona. […]Dopo aver scorto due briganti appoggiati agli alberi secolari, il capitano Cazzaniga si gettò all’attacco: afferratone uno pel collo, lo stramazza al suolo e con lui addiviene ad una lotta a corpo a corpo, finché venne dato ad un soldato di appuntare il suo fucile contro il brigante e di renderlo cadavere […]Quel brigante fu subito riconosciuto pel capobanda Francesco Guerra, ed il compagno che con lui s’intratteneva, appena visto l’attaccò, tentò di fuggire; una fucilata sparatagli dietro dal medico di Battaglione Pizzorno lo feriva, ma non al punto di farlo cadere, che continuando invece la sua fuga, s’imbatteva poi in altri soldati per opera dei quali venne freddato. Esaminatone il corpo, fu riconosciuto per donna e quindi per Michelina De Cesare, druda del Guerra […]

La storia di Michelina Di Cesare è stata romanzata e idealizzata nel corso degli anni, diventando oggetto di leggende e narrazioni popolari. Ora, la serie Netflix Briganti ha contribuito a portare alla ribalta questa figura storica, e, anche se in modo romanzato, ha riportato in vita una storia vera di povertà, ingiustizia e violenza che riflette le complessità del periodo storico in cui visse.

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